Covid, inferno di una coppia alle Maldive: "Dimenticati in una stanza piccola e sporca"

Coppia di fiorentini risultati positivi al virus prima del rientro dalle isole: "Situazione inaccettabile, non possiamo muoverci"

Sofia Tonola e Matteo Filibeck

Sofia Tonola e Matteo Filibeck

Firenze, 7 gennaio 2022 - Può la vacanza da sogno, trasformarsi in pochi istanti in un incubo da vivere a migliaia di chilometri da casa? La storia di Sofia Tonola e Matteo Filibeck sembrerebbe dire proprio di si. La giovane coppia, infatti, nel giro di pochi minuti è passata dalle spiagge dorate e il mare cristallino di uno dei più bei resort delle Maldive, ad un vero e proprio incubo in una minuscola stanza in un covid hotel nella capitale Malé. Lui parrucchiere presso il salone fiorentino Aldo Coppola, hair stylist dei vip e spesso impegnato nei più importanti eventi mondani della città e non solo, originario di Zocca e vicino a Vasco Rossi.

Lei inserita nel mondo della moda, fashion designer e stylist. Avevano deciso di trascorrere le festività di fine anno in una delle meravigliose aree denominate “corridoi covid free“, grandi resort che avrebbero garantito, in caso di positività tutti i confort necessari e gli aiuti di cui i pazienti hanno bisogno. Purtroppo per loro, però, non è andata così.

"Siamo arrivati il 26 dicembre, e abbiamo trascorso la nostra vacanza senza problemi - raccontano -. Saremmo dovuti ripartire il 2 gennaio, sottoponendoci al tampone il giorno prima. Da quel momento è cominciato a precipitare tutto. Entro le 21 dell’1 avremmo dovuto avere l’esito, cosa che non è successa, e per varie ore siamo rimasti in attesa. Alle 23.30 circa, mentre stavamo dormendo, sono arrivate tre persone a dirci che eravamo positivi".

In questi pacchetti, infatti, la sicurezza dovrebbe essere tutelata in tutto e per tutto, visto che i clienti prenotano delle vere e proprie ville isolate sul mare, che avrebbero dovuto ospitare le persone in caso di positività.

"Abbiamo provato a chiamare il nostro referente - continuano - ma non abbiamo avuto nè risposte nè aiuti da parte di nessuno. Ci hanno portato su una barca, a nostre spese extra, a Malé, la capitale delle Maldive. Noi avremmo dovuto trascorrere l’eventuale periodo di quarantena nella stessa struttura della vacanza. Ci era stato detto che il governo maldiviano aveva predisposto altri resort per i positivi, invece ci siamo trovati davanti ad una situazione raccapricciante".

Nonostante la spesa per la vacanza, che comprendeva anche la possibilità di un periodo di isolamento privilegiato, Sofia e Matteo si sono trovati pressochè in prigionia.

"Siamo stati portati in una sorta di hotel covid misto, nella nostra struttura ci sono anche turisti normali. Per questo motivo non possiamo uscire dalla stanza, e il problema è che ci hanno messo in un buco di un metro per un metro, praticamente se apriamo le valigie non riusciamo a muoverci nella stanza. Non abbiamo più biancheria, siamo costretti a lavarci i vestiti nel lavandino. La cosa più preoccupante, però, è la situazione igienico sanitaria di questa stanza. Dobbiamo starci 15 giorni, visto che il governo maldiviano ha deciso di vietare per i turisti il secondo tampone, pagando anche quasi 200 euro al giorno in più, e nessuno ci ha portato delle lenzuola pulite o ci ha sistemato la stanza.

Ci portano il cibo fuori dalla porta, e nessuno viene a prendere la spazzatura. La situazione sta diventano veramente insostenibile, siamo reclusi in un buco sporco e non abbiamo nessun tipo di notizia su quello che sarà il nostro futuro. Ci sono 100 italiani positive alle Maldive in questo momento, solo noi due abbiamo avuto questo trattamento, gli altri 98 sono rimasti nella loro villa come pattuito. Ci sta provando ad aiutare solo il console dello Sri Lanka.