Firenze, capitale dei single: quanti flirt mancati nella movida del centro

La seconda puntata del nostro viaggio nella città in cui abbondano i nuclei monofamiliari

Single, foto generica (Olycom)

Single, foto generica (Olycom)

Firenze, 25 febbraio 2017 - A Firenze bisogna tirare a sorte o David o Cupido, sembra che non si possano avere tutti e due. E che la freccia dell’amore spesso faccia un giro dell'oca schizofrenico e finisca col centrare il cuore, quello sbagliato però. Altrimenti non si spiegherebbero i colpi di fulmine che sfumano in un nulla di fatto e senza un perché, le uscite che finiscono con un “Allora ci sentiamo” (che nel gergo dei maschi significa “A mai più”) o tutti quegli uomini che dopo averti corteggiato per mesi ti liquidano con un banale: “Vorrei incontrarti tra dieci anni”.

Sono solo due delle centinaia di commenti che sono arrivati a lanazione.it dopo la pubblicazione dell’inchiesta “Firenze, capitale dei single. Fidanzarsi è (quasi) impossibile”. Migliaia di ‘mi piace’ e di condivisioni in tutta Italia che aprono il dibattito sulla singletudine, quest’arma a doppio taglio che regala tanta libertà ma anche tanta solitudine. Ecco perché ho deciso di scrivere una seconda puntata, raccontando Firenze (e i fiorentini) dal mio punto di vista: ho 32 anni e sono una giornalista. Io vengo da un piccolo paese dove i rapporti, invece, corrono su un altro binario.

A dettare la legge dell'amore è ancora lo struscio del fine settimana lungo il corso e dove se "ci si piace" ci si piace e basta, senza se e senza ma, e non si ha di certo paura di dire "stiamo insieme". Nelle strade dello shot and go fiorentine diventa un po’ problematico tutto questo.

"Ci si vede" o "ci si frequenta" al massimo, "sei un’amica, non di certo la fidanzata". E se ti va bene trovi quello che ti qualifica come "ho una". Meglio di niente, pensi tra te e te. A Firenze l’incontro-scontro tra i due sessi sembra rinnovare l’eterno dissidio tra guelfi e ghibellini: relazioni di pochi mesi che non prendono il volo, rapporti mordi e fuggi e storie che in nessun modo trovano un punto di incontro. Flirt mancati che hanno finito per trasformare la città in una patria di single: i nuclei monofamiliari sono la metà delle coppie, ovvero 90.179 contro 189.156 .

Anche l’età di chi decide di convogliare per la prima volta a nozze è in aumento: la media del primo ‘sì’ degli uomini oggi è 37,4 anni e delle donne 34,8. Diciassette anni fa i maschi si sposavano a 30 anni, le femmine a 27. Possibile? Sì. Succede che il fiorentino classico ne vorrebbe una per i giorni pari e una per quelli dispari o ti corteggia per mesi, ti manda messaggi e ti dice “ho sempre sognato una come te” e poi quando scopre che dietro al rossetto rosso c'è di più si dilegua nel nulla. C'è un altro tipo di uomo: quello che ti chiama di continuo, ti dà il buongiorno e anche la buonanotte ma poi tra lavoro, amici e Fiorentina (a volte ti chiedi se sei più importante tu o Kalinic) non ha mai il tempo per te.

E c'è anche quello con cui tutto sembra scorrere alla perfezione, ti senti al settimo cielo e per la prima volta pensi “E’ lui”. Peccato che tra te e ‘Lui’ c’è sempre un'altra. E c'è il baccagliatore di professione, quello che gioca a carte scoperte e ha il manuale dell’imbrocco sempre a portata di mano: ti segue ovunque e ti riempie di complimenti.

Non lo fa solo con te. La leggenda dei due cuori e una capanna è un miraggio nel deserto. E forse, oggi come oggi, in due in una capanna ci si sta per davvero troppo stretti. Di chi è la colpa (se c’è un colpevole)? Degli uomini che non vogliono crescere? O delle donne che preferiscono guardare indietro e non avanti? Un'amica psicologa mi ha detto: “E' l’inseguimento ossessivo della felicità che spesso ci fa rinunciare per sempre a quell’attimo fuggente che rappresenta l’amore”. E che ci fa diventare ciechi, lasciandoci perdere treni senza più ritorno, con tutte le conseguenze del caso. Ma è davvero così difficile innamorarsi a Firenze? Siamo nella città di Dante e Beatrice…

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