Sacerdote fiorentino rapito in Nigeria, preghiera e speranza per don Maurizio

Ore di ansia nelle comunità religiose toscane dove il religioso è conosciuto

Maurizio Pallù, il sacerdote rapito in Nigeria e oggi liberato

Maurizio Pallù, il sacerdote rapito in Nigeria e oggi liberato

Firenze, 16 ottobre 2017 - Don Maurizio era già stato rapito nel febbraio scorso. Un rapimento ‘lampo’, sempre nella stessa area della Nigeria, risolto nel giro di poche ore dalle autorità locali. Se l’era cavata con un grande spavento, dopo essere stato derubato. Ma probabilmente questo primo episodio ha trasformato il sacerdote in un simbolo, o un bersaglio.

Non è uno che molla, don Maurizio Pallù. L’unico motivo per cui voleva cessare la sua missione erano le condizioni di salute della mamma. La risposta dell’anziana è stata iconica: «Non ti preoccupare per me, va’ e insegna il Vangelo». L’aneddoto è stato raccontato sull’altare durante la messa di ieri da don Alessandro Tucci, parroco di Signa, che condivide con il sacerdote rapito in Nigeria non solo un’antica amicizia, ma anche il cammino neocatecumenale.

Don Alessandro qualche tempo fa aveva incontrato don Maurizio, il quale gli aveva raccontato la cosa: preoccupato per l’anziana madre aveva deciso di tornare a Firenze, ma proprio la mamma, molto credente l’aveva convinto a proseguire la sua missione. Un uomo speciale, don Pallù, non solo perché parla 10 lingue, ma anche e soprattutto perché gira il mondo con la forza della fede. In tanti, come don Tucci, sono in attesa di un segno di speranza per la sorte del sacerdote rapito in Nigeria.

Un’attesa che va avanti tra alti e bassi; due giorni fa filtrava un cauto ottimismo, tanto da far ipotizzare un epilogo positivo in queste ore. Anche nella sua comunità di riferimento, a San Bartolomeo in Tuto, durante la preghiera dei fedeli alla messa di domenica alle 10, è stato rivolto un invito ai parrocchiani a pregare per don Maurizio «uomo di fede e zelante per la sua missione evangelica».

A Novoli, intanto, nel grande condominio in cui abita l’anziana mamma di don Maurizio, a pochi passi da via Baracca, tutti conoscono lei e il figlio coraggioso. Del resto, vive qui da almeno cinquant’anni. «Io ho tanta fede. Mio figlio ce la farà e tornerà presto ad abbracciarmi», ripete a chi in queste ore la va a trovare. Ha novant’anni ma una grande forza d’animo la signora Laura Pallù.

«Una donna meravigliosa – dice una sua vicina di casa, Maria Pia –. Ieri l’altro sono stata tutto il pomeriggio con lei. Cerchiamo tutti quanti di esserle vicini per darle una parola di conforto e per sostenerla in questo momento drammatico. Ma lei è una donna davvero forte, religiosissima».

Ieri mattina la signora Laura è andata a Messa nella vicina parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice. «Abbiamo fatto una preghiera per don Maurizio. Siamo tutti in ansia per lui», dice il parroco, don Simone Pestelli, che poi è andato ad abbracciare la signora Laura. «E’ una signora dolcissima – aggiunge il parroco –. Tutta la comunità le è vicina. Il momento per lei è drammatico. Preghiamo per lei e per suo figlio». In molti a Novoli conoscono anche don Maurizio,che è l’unico figlio della signora Laura. «Viene spesso a trovare la sua mamma – raccontano sempre i condomini –. È molto cordiale. Pensare che ce lo ricordiamo tutti ragazzino.

Elettra Gullè

Fabrizio Morviducci

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