Rapinato dalla prostituta e dai complici di lei: «Se rivuoi l’auto, paga»

La mente della banda è una 17enne: è stata arrestata

E' intervenuta la polizia

E' intervenuta la polizia

Firenze, 10 dicembre 2016 - In gergo viene definito il ‘cavallo di ritorno’. Cioè a una persona viene rubato o rapinato un bene e per riaverlo i delinquenti chiedono alla vittima una sorta di ‘riscatto’ di solito ben inferiore al valore del bene stesso. Ma questa volta alla ragazza minorenne (17 anni) rumena senza fissa dimora, è andata proprio male perché la sua vicenda è finita nelle mani degli investigatori della sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Mobile, coordinati dal vicequestore Maria Assunta Ghizzoni. In due parole la giovane è stata identificata e, nonostante la giovane età, è stata arrestata per tentata estorsione e furto di carta di credito.

La ragazza aveva telefonato alla vittima, un uomo, fiorentino di 57 anni di cui aveva il numero di cellulare perché lo conosceva, tentando di estorcergli 1.500 euro se voleva riavere la sua auto, che gli era stata portata via durante una rapina subìta mentre lei era presente, qualche giorno fa nella zona di Ponte Vespucci, a Firenze. Per questo la ragazzina di 17 anni, che poi si è scoperto esercitare il mestiere più antico del mondo, è stata arrestata dalla polizia con l’accusa di tentata estorsione. L’età della giovane, senza fissa dimora e senza documenti, è stata stabilita attraverso i rilievi antropometrici.

Lo scorso 30 novembre, l’uomo stava passeggiando con la ragazzina lungo l’argine dell’Arno, quando due uomini lo aggredirono colpendolo alla testa fino a fargli perdere i sensi, portandogli via denaro, circa 250 euro, l’orologio e una catena d’oro, alcuni effetti personali tra cui le chiavi dell’auto. Dopo il colpo i due uomini e la giovane si allontanarono insieme, portando via anche la vettura dell’uomo, che era parcheggiata in zona. L’altro giorno la ragazza ha contattato l’uomo chiedendo di incontrarlo vicino ad un appartamento a Firenze, di proprietà di un altro suo ‘amico’.

L’uomo però era stato seguito dagli investigatori coordinati dalla dottoressa Ghizzoni, e si è presentato all’appuntamento. La giovane, dopo aver giurato e spergiurato di essere del tutto estranea alla rapina, gli ha chiesto il denaro per riavere la vettura. All’appuntamento per il pagamento, fissato alcune ore dopo nello stesso posto, si è presentata però la polizia. Gli agenti infatti avevano già identificato la minorenne e avevano capito di cosa si trattava così hanno preparato meticlosamente la trappola che è scattata almomento opportuno. . Grazie alle indicazioni fornite dalla 17enne l’auto è stata ritrovata in un parcheggio in provincia di Firenze. Indagini sono in corso per rintracciare i due complici della 17enne che misero a segno la rapina.

am ag

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