Rapina a mazzate in via Tornabuoni, la svolta. Orfani addestrati per i colpi /VIDEO/ FOTO

Il 'colpo' in una gioielleria via Tornabuoni nel periodo di Natale del 2013. Quattro in manette, altrettanti ricercati. Incredibile il retroscena: addestrati nei boschi rumeni

I rapinatori in azione

I rapinatori in azione

Firenze, 26 settembre 2016 - Ci sono voluti tre anni, ma alla fine la polizia ha messo nel sacco i presunti autori del colpo clamoroso messo a segno nel periodo di Natale 2013 in via Tornabuoni. Fu un commando, con il volto coperto da passamontagna e armato di mazze da muratore, a entrare nella gioielleria, disinteressandosi completamente della presenza dei clienti. Mazzate su mazzate contro le teche e alla fine la fuga con venti Rolex, un valore di circa 150mila euro portato via in meno di un minuto. Un'azione chirurgica, così veloce da non poter dare il tempo nemmeno di reagire, attuata nel salotto buono del centro di Firenze e in pieno pomeriggio.

Oggi la polizia ha eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Tommaso Picazio su richiesta del sostituto procuratore Christine Von Borries

Quel pomeriggio del 2013 gli investigatori trovarono nelle vicinanze della gioielleria una mazza, un'ascia e alcuni indumenti compatibili con quelli usati dai rapinatori. La squadra mobile della Questura, fra immagini e testimonianze, ricostruì la composizione del commando: otto persone, più precisamente uno rimasto a distanza, due nelle vicinanze dell'obbiettivo e cinque entrati in azione. Una tecnica simile a quella usata in altri colpi avvenuti nei mesi precedenti, uno proprio a Firenze: quello del luglio 2013 in lungarno Corsini, quando la polizia aveva arrestato quattro persone armate di molotov e mazze che si ritenne diretto verso una gioielleria di via del Parione. Ma anche altri due colpi di febbraio e maggio 2013 messi a segno a Milano.

La polizia ha così incrociato i dati e alla fine, scambiando informazioni con le forze di polizia della Romania, è emerso che i nomi delle otto persone finite nel mirino degli inquirenti fiorentini erano gli stessi arrestati per un colpo simile in Belgio (febbraio 2014). Da lì è stato possibile ricostruire tutti gli spostamenti degli otto banditi e infine il Dna ha fatto il resto. 

Nei giorni scorsi la polizia fiorentina, con l'aiuto dell'Interpol, del Servizio centrale operativo e delle polizie edi Belgio, Romania, Francia e Germania, sono stati arrestati due membri del commando, mentre altri due sono stati arrestati in Italia. Gli altri quattro sono ricercati dalle polizie di Inghilterra, Francia, Slovenia e Romania.

A quanto si apprende, i quattro arrestati appartengono a un gruppo paramilitare di oltre 300 uomini addestrati a mettere a segno rapine in tutta Europa. I giovani, spesso provenienti dagli orfanotrofi romeni, venivano sottoposti a un vero e proprio addestramento militare di quattro mesi nei boschi della Romania. Imparavano a usare mazze e asce, a cambiarsi in fretta di abiti, a fuggire senza lasciare tracce, a dormire all'aperto e a resistere anche a climi rigidi. L'organizzazione, molti componenti della quale sono stati arrestati nei mesi scorsi in altri paesi europei, aveva un regolamento applicato da una commissione, che prevedeva anche punizioni corporali. Per ogni colpo riuscito la "nuova famiglia", come veniva chiamata in gergo, pagava a ogni malvivente un compenso di 5mila euro. In caso di arresto, era prevista assistenza alla famiglia.

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