Minorenni costrette a prostituirsi, 4 arresti

Ridotte in schiavitù, le vittime, venivano portate in Italia dalla Nigeria

Una macchina dei Carabinieri (foto d'archivio)

Una macchina dei Carabinieri (foto d'archivio)

Firenze, 20 settembre 2016 - Reclutavano giovani nigeriane, spesso minorenni, convincendole a lasciare i loro villaggi di origine per ridurle alla schiavitù e farle prostituire in Italia, nel territorio del comune di Firenze. Con questa accusa quattro uomini di origine nigeriana sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto dai carabinieri. Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo reparto operativo della sezione di polizia giudiziaria della procura di Firenze, sono iniziate nel luglio del 2016.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, le ragazze, scortate da uomini armati che spesso abusavano di loro, venivano trasferite dalla Nigeria in Libia attraverso viaggi in pullman e moto che potevano durare anche alcuni mesi, poi fatte salire sui barconi diretti in Italia. Una volta giunte a destinazione, venivano prese in consegna da connazionali, avvisati del loro arrivo dai familiari, e avviate alla prostituzione. Per costringerle a prostituirsi, venivano ricattate anche con riti 'vodoo' fatti da stregoni in Nigeria usando dei loro effetti personali.

Venivano private della libertà personale e private di ogni contatto esterno, ad eccezione dei rapporti con i loro clienti. In alcuni casi, secondo quanto accertato dagli investigatori, private anche dei loro vestiti e costrette ad indossare sempre i 'costumi' usati per esercitare. Tra i luoghi dove venivano fatte prostituire, il parco delle Cascine a Firenze. Per i fermati le accuse sono tratta di persone, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione.

Tre di loro, due uomini e una donna, sono stati rintracciati nell'appartamento dove risiedevano, a Montecatini Terme (Pistoia). Nella casa è stata trovata un'altra giovane donna nigeriana, che è stata affidata a una struttura protetta. Sequestrati anche i quaderni che le donne usavano per annotare i loro incassi. Il quarto fermato è stato bloccato a Montesilvano (Pescara), dove era ospite di un centro di accoglienza per immigrati.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro