Torregalli, inaugurato il centro del piede diabetico

Entro tre anni un pronto soccorso pediatrico e l'ampliamento di medicina d'urgenza

L'assessore Saccardi nel nuovo centro del piede diabetico

L'assessore Saccardi nel nuovo centro del piede diabetico

Firenze, 27 febbraio 2017 - Diventa ancora più strategico l’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli con l’apertura di un centro unico e di riferimento per tutta l’area fiorentina per la cura del piede diabetico e la prossima realizzazione di una nuova struttura di medicina d’urgenza e di un pronto soccorso pediatrico. I due progetti sono stati illustrati stamattina dall’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi che li ha definiti fondamentali per lo sviluppo dell’ospedale di Torregalli.

“Possiamo smentire nei fatti chi diffonde false voci su un depotenziamento di questo ospedale che in realtà sarà un punto di riferimento per tutta l’area fiorentina e in particolare per i pazienti diabetici grazie alla presenza delle migliori eccellenze professionali. L’apertura di questo nuovo servizio è un'ulteriore dimostrazione che con la riorganizzazione delle aziende sanitarie si stanno costruendo progressivamente le reti cliniche e finalmente - ha aggiunto Saccardi - il San Giovanni di Dio avrà anche un nuovo pronto soccorso, così da rafforzare ancora di più l’emergenza e urgenza nell’area fiorentina: il progetto attuale si è evoluto rispetto al precedente nell’ipotesi di un rinnovamento complessivo di tutta la struttura sanitaria”.

Alla conferenza stampa ha partecipato anche l’assessore alla sanità e welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro i Sindaci di Scandicci, Lastra a Signa e Signa, il consigliere regionale Monia Monni, oltre e ai direttori generale e sanitario dell’Azienda USL Toscana centro, ai direttori dei dipartimenti delle specialistiche mediche e chirurgiche e di emergenza e urgenza, dei direttori delle unità operative e del personale della struttura sanitaria ospedaliera.

Il nuovo centro per la cura del piede diabetico è stato istituito nel Padiglione Vespucci dell’ospedale: sono stati riuniti diversi ambulatori specialistici in un’unica struttura ad alta complessità assistenziale che segue il paziente nel suo percorso di cura, terapeutico e diagnostico, completamente organizzato, con collegamenti a livello territoriale (medici di famiglia e centri aziendali di primo livello) e con i reparti ospedalieri quando è necessario il ricovero.

Il centro, è stato realizzato con l’obiettivo prioritario di offrire agli ammalati una struttura che sia in grado di ridurre ulteriormente il numero delle invalidità permanenti, e quindi delle amputazioni agli arti inferiori, una delle più temibili complicanze della malattia diabetica, attraverso una organizzazione multidisciplinare e multiprofessionale; ora un team integrato, tra strutture e professionisti, gestirà unitariamente questa grave patologia. L’altro vantaggio è quello relativo alla collocazione. Prima i pazienti dovevano recarsi in più presidi: la migrazione dei malati da un centro all’altro era continua, con i relativi disagi e difficoltà anche per gli operatori nella presa in carico e nella garanzia della continuità del percorso assistenziale.

 

L’équipe medica e infermieristica

Alla cura del piede diabetico concorrono più specialisti in una équipe integrata tra medici (infettivologi, ortopedici, podologi, ecc…) e infermieri specializzati. In particolare la presenza all’interno del San Giovanni di Dio delle unità operative di diabetologia e chirurgia vascolare dirette rispettivamente dai dottori Cristiana Baggiore e Stefano Michelagnoli, assicurano al paziente la gestione più appropriata della patologia, sia dal punto di vista medico che chirurgico. L’équipe medica è affiancata da un’équipe infermieristica, (anche questa già presente al San Giovanni di Dio), e coordinata da un punto di vista professionale dalla dottoressa Francesca Falciani, che ha sviluppato competenze molto avanzate: le lesioni cutanee e le ulcere sono trattate con i più moderni mezzi integrati.

 

L’organizzazione

Il nuovo Centro è articolato in una serie di ambulatori specialistici ora riuniti e logisticamente vicini: a loro volta hanno a disposizione un Day Service dedicato per le infusioni dei farmaci o per le terapie più complesse. L’accesso al Centro può avvenire anche attraverso il sistema del fast track: la modalità di prenotazione diretta attraverso un call center dedicato messo a disposizione sia dei medici di famiglia che dei centri di primo livello dell’Azienda Sanitaria (Santa Maria Annunziata, Borgo San Lorenzo, Empoli e Prato). E’ stato attivato anche un numero di cellulare riservato con un diabetologo reperibile 7 giorni su 7 per 12 ore al giorno.

Il ricovero dei pazienti è in particolare assicurato dalla medicina interna del San Giovanni di Dio diretta dal dottor Alberto Fortini. Il Centro è coordinato dal dottor Roberto Anichini, responsabile della Diabetologia di Pistoia, ed esperto a livello nazionale, che già coordina un centro simile all’ospedale San Jacopo di Pistoia. “Si è venuta così a creare una vera rete di terzo livello che interessa tutta la nostra Azienda USL Toscana centro. Con questa nuova organizzazione contiamo di ridurre significativamente le amputazioni nel nostro territorio, che sono già oggi fra le più basse d’Italia, inoltre - ha evidenziato il dottor Giancarlo Landini, direttore del dipartimento specialistiche mediche - questo è un altro servizio di eccellenza per i nostri cittadini, nato dalla sinergia e dalla integrazione delle competenze ed esperienze dei nostri professionisti: tutto questo è stato reso possibile solo nella grande dimensione della nuova Azienda Sanitaria”.

“Il centro rappresenta un esempio di integrazione interdipartimentale – ha aggiunto il direttore del dipartimento assistenza infermieristica e ostetrica dottor Paolo Zoppi - che è finalizzata, attraverso le migliori eccellenze nel campo, alla costruzione di un percorso che mette veramente il paziente, ed i suoi bisogni, al centro del sistema”.

 

Dati

Nell'azienda USL Toscana centro ci sono 90.000 pazienti diabetici (circa il 6% della popolazione assistita pari a 1.500.000 di abitanti) di questi il 3% presentano la patologia legata al piede diabetico e di questi annualmente circa il 3%° subisce l’amputazione. Nel 2015 in Toscana sono stati amputati 2,5 pazienti ogni mille abitanti, ed è uno dei tassi più bassi d’Italia; nell’azienda USL Toscana Centro il dato è ancora migliore e si attesta intorno all’1,75 pazienti, ogni mille abitanti, che subiscono questa grave menomazione.

 

Il progetto del nuovo pronto soccorso

La nuova struttura Medicina d’Urgenza - ha detto l'ingegnere Luca Meucci - si svilupperà su oltre 3.000 metri quadrati, dimensionata per un numero di oltre 45.000 accessi all’anno: oltre al pronto soccorso avrà un reparto di medicina di urgenza e una sezione pediatrica di ulteriori 1200 metri quadrati. Attualmente la struttura occupa 800 metri quadrati. Il costo complessivo è 11.930.000,00 euro, somma prevista dal piano investimenti dell’azienda per il triennio 2016-2018.

In base al cronoprogramma (approvazione progetto fattibilità, affidamento lavori, esecuzione e collaudi) sarà pronta nel 2020.

Per il pronto soccorso dell’Ospedale di Torregalli è stata adottata una nuova soluzione progettuale che, rispetto a quella precedente di adeguamento e ampliamento, è concepita funzionalmente secondo i più moderni criteri organizzativi. In pratica verrà realizzata una nuova struttura che sorgerà sul retro dell’ospedale e correttamente dimensionata rispetto alle esigenze del presidio. Sarà collocata in una zona facilmente accessibile, e con viabilità diretta; inoltre con il nuovo progetto non saranno sottratti spazi dedicati all’attività ambulatoriale tutt’ora posta al piano terreno dell’ospedale e in futuro potranno essere aumentati. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla possibilità che questo intervento possa essere il primo tassello della realizzazione del Nuovo Ospedale: proprio su questa linea è stato concepito il layout della struttura con la possibilità di introdurre ulteriori miglioramenti progettuali.

 

Come sarà

Saranno 3.000 i metri quadri a disposizione per il pronto soccorso generalista articolato in ben otto aree.

L’area accesso è costituita dalla camera calda, una zona accoglienza-attesa familiari, una stanza per il colloquio con i familiari ed una zona dedicata al ristoro. Da qui si accede all’area valutazione con due sale dedicate al triage e un ambulatorio infermieristico per il trattamento dei codici bianchi e azzurri. Il cuore del pronto soccorso sarà altamente tecnologico con un’area per l’emergenza che avrà due postazioni per i codici rossi ed una infermieristica, collegate direttamente all’area diagnostica con sala Tc, due sale per la radiologia tradizionale e una ecografica.

L’area visita, osservazione e assistenza oltre ad essere suddivisa per priorità clinica, avrà un locale per l’isolamento, un’altra sala rossa, cinque ambulatori e una sala gessi per le visite. All’interno del pronto soccorso saranno anche realizzati sedici posti letto: cinque ad alta intensità di cura e undici di osservazione breve intensiva con postazioni infermieristiche dedicate.

 

Il reparto di pediatria

Nei complessivi 1.200 metri quadrati previsti l’organizzazione degli spazi e delle funzioni è la stessa del pronto soccorso generalista (accoglienza, accesso valutazione, ecc..), ma qui tutto è a “misura di bambino”. Per esempio l’area dedicata all’attesa avrà anche uno spazio per l’allattamento, le sale visita accoglieranno contemporaneamente tre piccoli pazienti, in modo da ridurre le attese e i quattro posti letto di osservazione breve potranno ricoverare i bambini insieme alle loro mamme. Il reparto di pediatra avrà anche cinque camere doppie di degenza per un totale di dieci posti letto e una camera per l’isolamento.

Tutto il pronto soccorso sarà collegato con il piano terreno dell’ospedale e in relazione diretta con il blocco operatorio e le terapie intensive. Il pronto soccorso è diretto dal dottor Gianfranco Giannasi, l’équipe è composta da 20 medici, 54 infermieri e 34 operatori socio sanitari.

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