Pena esemplare per i truffatori

Il direttore risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 27 settembre 2016 - Caro direttore, sono un lettore di lunga data de La Nazione. E dunque anche in là con l’età. Sono molto preoccupato perché vivo in un appartamento da solo con mia moglie e temo che un giorno un truffatore possa bussare anche alla mia porta. Spero di essere vigile, ma a volte la lucidità non basta... Sandro Petrini, Siena

Caro signor Petrini, è proprio vero, a volte non basta essere attenti e vigili. Certo, però, aiuta. Così come aiuta la consapevolezza che, nella nostra società, vi siano soggetti capaci di far del male – oltre che raggirare e derubare – persone deboli come gli anziani. Lei, nonostante l’età, dimostra di essere informato sui rischi e dunque mi auguro che non le accadano mai episodi come sono successi in questi ultimi giorni in Toscana. Vede, credo che il ragionamento dovrebbe essere spostato invece in altra direzione. Ovvero su come comportarsi nei confronti di questi criminali che niente hanno da invidiare, per meschinità e bassezza morale, ad alcun malvivente, rapinatore o ladro che sia. Per loro, nel caso in cui siano scoperti, servirebbe una pena esemplare. E, volendo essere proprio pignoli, anche la certezza della stessa.

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