Operaio va al lavoro in barca: viaggia sull'Arno il mito dei pendolari

La storia di Luciano Casadei, che abita a Compiobbi, frazione di Fiesole

Luciano Casadei

Luciano Casadei

Fiesole (Firenze), 23 settembre 2017 - Luciano Casadei, 55 anni, abita a Compiobbi e fa il fresatore in un'officina di Vallina. Come molti, era stanco del traffico che quotidianamente doveva sopportare per andare a lavorare. A stressarlo anche il fatto che, sebbene l'officina sia ad un «tiro di schioppo», tanto da riuscire quasi a vederla da casa, per raggiungere la sponda opposta dell'Arno doveva fare diversi chilometri, buona parte dei quali ad alto rischio» imbottigliamenti».

Così due anni fa ha deciso di servirsi del fiume. Da allora ogni mattina, condizioni meteo permettendo, usa come mezzo di trasporto una barca a remi, che tiene ormeggiata allo scivolo in corrispondenza delle scuole elementari. «Faccio prima e mi rilasso- racconta Casadei- Intorno c'è solo il rumore dell'acqua».

La traversata dura cinque, sei minuti. Una decina ci vogliono poi per raggiungere l'officina a piedi. «Ma è niente in confronto al rischio di restare imbottigliati sulla via Aretina- prosegue il «barcaiolo»- E poi è così bello spostarsi nel silenzio e vedere Compiobbi dalla prospettiva del fiume». Ogni mattina, Casadei raggiunge la sponde dell'Arno intorno alle 7.

«Monto i remi che tengo a casa, perché non si sa mai- spiega- Mi prendo un momento di riflessione, che chiudo con una preghiera. E poi parto». La storia dell'uomo che va a lavorare in barca non è passata inosservata. In paese in tanti lo saluta ogni mattina alla partenza. E guai se non vedono la barca. Scatta subito il passa parola per capire cosa è successo.

Specie in quest'ultimo periodo di traffico e cantieri sulla via Aretima, Luciano Casadei è diventato quasi un mito per i pendolari. Tanto che qualcuno gli ha anche proposto di istituire un servizio taxi ufficiale con la sua barca che, ultimamente si è divertito anche ad accessoriare. «Ho montato due specchietti retrovisori che, insieme ad uno schermo - scherza- mi servono per fare le corse con i pesci siluri dell'Arno». A Casadei è dedicato un paragrafo del libro «Maldifiume. Acqua, passi e gente d'Arno» di Simona Baldanzi.

Daniela Giovannetti

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