PAOLO BIAGIONI
Cronaca

Il caso dei parchimetri fuorilegge: ecco dove è possibile non pagare

La situazione a Firenze, in altre città della Toscana e a Spezia

Un vecchio parchimetro che accetta solo spiccioli

Un vecchio parchimetro che accetta solo spiccioli

Firenze, 28 aprile 2017 -  LA LEGGE c’è. E non da ieri. È dal 1 luglio 2016 infatti che è entrato in vigore l’obbligo della funzione bancomat sui parchimetri. L’automobilista, secondo le disposizioni del comma 901 dell’ex Finanziaria, deve infatti avere la possibilità – oltre al tradizionale pagamento con le monete – di poter saldare la sosta nelle strisce blu anche con carte di credito (o debito).

Ma cosa succede se non si hanno spiccioli, non si paga il ticket e, volendo utilizzare la carta, il parchimetro non risulta essere abilitato? Si rischia la multa, ovvio. Una sanzione che però, alla luce del mancato adeguamento delle macchinette, può essere impugnata. Come è successo già a diverse persone negli ultimi mesi. Pochi giorni fa infatti un avvocato fiorentino ha vinto un ricorso contro Palazzo Vecchio proprio per un caso analogo. Ha parcheggiato l’auto, avrebbe voluto pagare con il bancomat, il parchimetro non era abilitato, è stato sanzionato e non ha pagato. Presentato il ricorso, «festeggiata» la vittoria. I casi aumentano giorno dopo giorno, i Comuni cercano di correre ai ripari ma non sempre è così facile trovare i fondi necessari per il cambio di passo.

A Firenze ad esempio l’aggiornamento è in corso d’opera. Negli ultimi mesi decine di macchinette sono state sostituite, diverse zone sono ancora scoperte ma la percentuale si avvicina al 100 per cento. E nel resto  della Toscana qual è il quadro?

A Empoli per esempio chi vuole parcheggiare negli stalli blu regolamentati da parchimetro deve munirsi di monetine. In città infatti il sistema è ancora «vecchio stampo», ma l’amministrazione comunale è al lavoro per un progetto ad hoc che possa agevolare il pagamento con metodi meno tradizionali.

A Prato in 70 parchimetri su 200 si può pagare con il bancomat o tramite sms. Entro il 2018 saranno aggiornati anche i restanti 130. Chi usa l’sms ha anche un vantaggio: riceve un messaggio nel momento in cui sta per scadere il tagliando.

A Siena c’è una card prepagata ricaricabile per pagare nelle strisce blu. Negli otto parcheggi intorno al centro storico si possono utilizzare carte e bancomat, nei parchimetri lungo le strade invece il pagamento elettronico non è ancora attivo.

A Grosseto  non ce n’è neanche uno predisposto al pagamento elettronico. Ci sono 50 parchimetri e adeguarli costerebbe circa 1.000 euro ciascuno. Il Comune sta lavorando, invece, per rendere possibile il pagamento attraverso la App. Il prossimo autunno dovrebbe essere in funzione.

A Spezia da circa quattro mesi ci sono 80 parcometri abilitati al pagamento con carta di credito e/o bancomat su un totale di 125, a Arezzo si paga o in contanti o attraverso la Arezzo Card, tessera ricaricabile che consente anche altri servizi, come acquisti nei negozi convenzionati e altro.

A Massa ci sono 56 colonnine per i parcheggi a pagamento fra lungomare e centro città: nessuna è ancora aggiornata per permettere il pagamento con carta di credito o bancomat. L’amministrazione in queste settimane sta valutando dei preventivi per adeguare i parchimetri entro la fine dell’estate.

A Lucca tutti i parcheggi del territorio comunale sono dotati della modalità di pagamento con carte di credito, sia quelli in struttura (con le sbarre) che ogni parcometro. La sosta si può pagare anche tramite App.

A Viareggio ancora non ci sono apparecchi predisposti al pagamento elettronico, ma entro un paio di mesi dovrebbero esserci delle novità.

A Livorno invece i parchimetri sono stati adeguati quasi subito dopo l’entrata in vigore della legge.

Anche Pisa è stata una delle prime città a dare il via all’adeguamento.

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