Parla il padre di Niccolò: "Gli assassini di mio figlio sono bestie" / VIDEO

Il babbo del giovane massacrato in una discoteca spagnola intervistato dal Tg1: "La cosa triste è che tutti sono restati a guardare"

Niccolò Ciatti

Niccolò Ciatti

Firenze, 14 agosto 2017 - «Non sono essere umani ma bestie che hanno ammazzato mio figlio come un sacco di patate, non posso dire neanche come un cane perchè neanche un cane si merita una fine così». E «la cosa triste» vedendo il video dell'aggressione, è che «che tutti, tutti sono stati a guardare impotenti, sarebbe bastato che forse qualcuno intervenendo poteva risparmiargli quelle pedate sulla testa, quelle botte al cuore che me l'hanno ammazzato».

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Queste le parole al Tg1 Rai del padre di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci morto dopo essere stato picchiato con calci e pugni in una discoteca a Lloret de Mar in Spagna: tre giovani russi sono stati poi arrestati. L'aggressione è stata ripresa dalle telecamere del locale e il padre spiega: «Ho visto la metà di questo video terribile perchè come padre non ci sono riuscito, mi sono ripromesso anche di non farlo vedere a mia moglie ma lei lo ha già visto. Ora che ne ho visto un pezzo è la dimostrazione delle bestie che abbiamo di fronte».

VIDEO / ATTENZIONE IMMAGINI FORTI: 

 

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Niccolò, prosegue il padre, «ha trovato queste tre persone che lo hanno spinto, perchè queste sono persone che cercavano soltanto le botte, paramilitari non lo so che cosa sono e poi me lo hanno massacrato». Niccolò, ricorda il padre commosso «era alto più di un metro e novanta, 80 chili, un fisico, era bellissimo, lo hanno distrutto solo perché ha ricevuto una spinta e lui ha reagito e questo non ha aspettato altro che massacrarlo, perchè questo era il suo lavoro, lo voleva massacrare e me lo ha ammazzato».

Intanto a Firenze il banco del Mercato Centrale dove lavorava Niccolò è chiuso per lutto.

 

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