L'omicidio di Niccolò Ciatti, 'sciacalli' su Facebook. Il padre li denuncia alla polizia

Falsa raccolta di soldi, la famiglia Ciatti interviene: "Una vergogna"

Niccolò Ciatti

Niccolò Ciatti

Firenze, 22 agosto 2017 - LUIGI CIATTI e la sua famiglia sono soltanto all’inizio della battaglia per avere giustizia per loro figlio Niccolò, ucciso a 22 anni a calci e pugni in una discoteca di Lloret de Mar. Eppure, in questi momenti così difficili, i suoi genitori e la sorella Sara, hanno pure da tenere a bada gli sciacalli, che cercano di arraffare soldi speculando sul nome di Nicco e sul loro dramma. Per questo, la famiglia Ciatti ha segnalato come falsa, anche alla polizia postale, la pagina spuntata su Facebook, che si chiama «Giustizia per Niccolò Ciatti: Morte agli Assassini». I promotori dell’iniziativa, al momento ignoti, chiedono offerte «a partire da un euro per mettere delle taglie sulle teste dei tre assassini di Niccolò Ciatti».

VISTO CHE CIRCA 500 persone sono in contatto con tale pagina, il padre di Niccolò è intervenuto con un post per chiarire di non aver «mai autorizzato nessuno a raccogliere fondi, per questa iniziativa non devono essere fatte donazioni», aggiungendo che «chi lo avesse fatte me lo comunichi perché sono in contatto con la polizia postale per risalire alla persona». Intervento decisivo, anche perché molti utenti, invitati dal promotore dell’iniziativa a «condividere» al fine di ottenere la massima visibilità, credevano davvero che la raccolta di donazioni, inaugurata lo scorso 16 agosto, fosse in qualche modo collegata alla famiglia scandiccese. Invece si è rivelato soltanto un subodolo tentativo di qualcuno per intascare denaro cavalcando una tragedia che ha colpito il sentimento di tutti.

LA DIMOSTRAZIONE, qualora ce ne fosse stato bisogno, è stata l’incredibile partecipazione al funerale, svoltosi sabato scorso alla chiesa di Gesù Buon Pastore a Casellina, a pochi metri dalla casa della famiglia Ciatti. La chiesa non ce l’ha fatta a contenere tutti i presenti, la protezione civile ha distribuito acqua per prevenire che qualcuno si sentisse male per il caldo e per l’emozione, gli amici hanno seguito la bara fino al cimitero di Sant’Antonio, a Scandicci, dove è sepolto adesso Ciatti, che quotidianamente riceve una visita di chi gli ha voluto bene. A Niccolò, che lavorava al mercato centrale di San Lorenzo ed era un grande tifoso viola, è stato dedicato anche uno dei striscioni, esposti dagli ultras presenti a San Siro per la prima partita di campionato della Fiorentina contro l’Inter. Resta in piedi in capitolo giudiziario: in carcere c’è il ceceno, residente a Strasburgo, Rassoul Bissoultanov, 24 anni, mentre i due amici, anch’essi di origini ceceni, sono stati liberati dal giudice e sono subito tornati in Francia.

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