Nardella: "Solidali e non risentiti"

Il sindaco a Rimini al meeting dell'Amicizia di Comunione e Liberazione

Firenze, 30 agosto 2016 - Intervenendo a Rimini al meeting dell'Amicizia di Comunione e Liberazione a un confronto sulle città, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha usato parole efficaci su una dimensione che spesso sfugge: "Le città – ha aggiunto - non hanno né eserciti né missili, ma sono il punto di riferimento della gente e non possono permettersi il lusso del risentimento. Per questo bisogna rilanciare una diplomazia delle città e dei sindaci che non hanno i poteri dei capi di Stato ma che sono a contatto con la gente e possono portare avanti esperienze di dialogo e di convivenza concreta".

La solidarietà che durante questi giorni ha visto singoli, città, associazioni, fare propria la commozione per il sisma in Centro Italia è espressiva delle energie che sono un antidoto al risentimento e che portano ad essere l'uno accanto all'altro e non in competizione come premessa per essere gli uni contro gli altri.La somma dei rancori può avvelenare le città, quelle che si fanno centro di potere e quelle che, seguendo una variante del risentimento per cui "il rancore è memoria infetta" (Girard) guardano sempre indietro e, nel migliore dei casi, si sentono vocate ad essere solo un monumento. Si dissipano energie e non di rado lo si fa in modo distruttivo, come nel caso degli egoismi di società "avanzate" che si sono chiuse a riccio di fronte ai profughi e a migranti, quasi incolpandoli delle crisi economiche e di guerre che sono all'origine della migrazione per effetto dei modelli di sviluppo che ad esse sottostanno. Si finisce per attribuire a profughi e migranti la colpa di essere "scarti" (secondo l'acuta terminologia di Papa Francesco). Il rancore ama l'autoinganno e l'ignoranza. All'incontro di Rimini Nardella ha partecipato con l’ambasciatore Staffan De Mistura, inviato speciale del segretario generale Onu per la Siria, Mustafa Abdi Moncef Ben Moussa, direttore del Museo del Bardo (Tunisia), Gultan Kisanak, sindaco di Diyarbakir (Turchia) e Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa-Linosa. Introduceva il costituzionalista Andrea Simoncini. "La vera bomba da temere è l’ignoranza - ha rilevato proprio Ben Moussa - l’ignoranza della storia e del suo ruolo nella costruzione della personalità dell’uomo”.

Michele Brancale

  

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