Moschea, parla l'imam: "La Gonzaga andrà bene ma per abituarsi ci vorrà tempo"

Izzedin Elzir archivia le tentazioni del centro storico: "Pronti al dialogo"

L'imam di Firenze, Izzedin Elzir (New Pressphoto)

L'imam di Firenze, Izzedin Elzir (New Pressphoto)

Firenze, 12 aprile 2017 - "Non voglio più sentir parlare di moschea della discordia". L’imam di Firenze Izzedin Elzir che è anche presidente dell’Unione comunità islamiche mette subito le mani avanti.

Per la comunità musulmana è una priorità?

"Assolutamente sì. Il nostro obiettivo è quello di poter pregare in pace e con tranquillità. Non abbiamo alcuna intenzione di spostare un problema da una parte all’altra della città. Cerchiamo soluzioni condivise".

Pensate che l’ex caserma al confine con il territorio di Scandicci sia il posto giusto?

"Da quindici anni il luogo della nostra preghiera è in centro. Prima in via Ghibellina e poi in piazza dei Ciompi, certamente avremmo tutti preferito uno spazio più vicino al centro, ma siamo consapevoli che trovarne uno adeguato nel nostro centro storico è praticamente impossibile. All’inizio sarà difficile anche per noi".

L’ex Gonzaga va bene, quindi?

"E’ la prima volta che il Comune di Firenze prende un impegno serio e concreto sulla nuova moschea. E questo è importante. Nei prossimi giorni ci incontreremo con il sindaco Dario Nardella per capire meglio la proposta che per noi è molto positiva. La tensotruttura è intanto una buona soluzione sia per la preghiera del venerdì che per il prossimo ramadan. Ci stiamo confrontando anche con l’assessore Bettarini per verificare bene gli spazi".

Vi preoccupa la reazione della comunità di Scandicci?

"Certo. Non prenderemo alcuna decisione prima di aver avviato un confronto con il sindaco Fallani e con i cittadini della zona. Per noi il dialogo è importante. Pensavo ad almeno un paio di incontri".

Avete già fatto delle richieste?

"Per noi sarebbe meglio non utilizzare l’ingresso di fronte all’Ospedale Torregalli, ma quello in viale Nenni. Perché è più vicino alla fermata della tramvia e perché ci sembra anche meno impattante dal punto di vista dell’ambiente sociale".

A che tipo di spazio state pensando per la tensostruttura che dovrebe ospitare la preghiera del venerdì e il ramadan?

"La nostra comunità conta 15mila fedeli nella città di Firenze e arriva a 36mila nell’area metropolitana, ma non tutti possono partecipare alla preghiera. Per il venerdì è sufficiente uno spazio che possa ospitare un migliaio di fedeli".

E’ uno spazio adatto anche per il ramadan?

"Per il ramadan i tempi stringono inizia il 27 maggio, ma è ancora tutto da decidere. Il 25-26 giugno, per la chiusura servirà uno spazio per almeno 5mila persone, l’anno scorso eravamo allo stadio Ridolfi al Campo di Marte. Ma non credo che un giorno sia un problema".

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