Bimba morta dopo il parto, 4 indagati. Su Careggi si abbatte un’altra bufera

Inchiesta su presunte negligenze di un medico e tre ostetriche

Una sala parto in un'immagine di archivio (foto Ansa)

Una sala parto in un'immagine di archivio (foto Ansa)

Firenze, 20 ottobre 2016 -  Un'altra inchiesta sulla maternità di Careggi: è quella avviata dal pm della procura fiorentina, Christine Von Borries, per il caso di Giada, bimba nata ad aprile e morta il 12 luglio per i danni subiti durante il travaglio. Tre ostetriche e una specializzanda - medico in formazione nella specialità di ginecologia – sono indagati per omicidio colposo. Ma ieri, alla richiesta di interrogatorio avanzata dal sostituto procuratore, tutte e quattro si sono avvalse della facoltà di non rispondere. Contemporaneamente, la procura ha fatto richiesta al gip di effettuare un incidente probatorio, allo scopo di cristallizzare eventuali responsabilità mediche per la morte della bimba.

La madre di Giada, V.F., 36 anni, assistita dall’avvocato Letizia Cacciari, venne ricoverata in ostetricia intorno alle 23.30 del 27 aprile. Poco prima, aveva fatto ingresso al pronto soccorso lamentando i sintomi della rottura delle acque. E’ intorno alle 4 del mattino che, secondo le accuse, inizierebbero le negligenze del personale del reparto. Stando a quanto denunciato, la puerpera fece chiamare una prima ostetrica perché colpita da una «intensa e molto dolorosa fitta al ventre con un dolore persistente che non svaniva più», associato a «una costante sensazione di perdita di coscienza».

A questo punto le ostetriche avrebbero fatto un tracciato per rilevare il battito fetale, senza però effettuarne un secondo della durata di almeno 20 minuti: quello che, s’ipotizza, avrebbe potuto far scoprire la rottura dell’utero (nel punto della cicatrice risalente al primo parto della donna, un cesareo) e che il feto stava soffrendo.

Invece, neppure la visita del medico di turno servì a far disporre il cesareo d’urgenza: anzi, secondo il consulto con la specializzanda, non era neppure iniziato il travaglio. Alle 5.30, la puerpera venne portata in sala travaglio e l’ultima ecografia evidenziò grossi problemi per la bimba. Fecero il cesareo, ma Giada aveva subito danni irreparabili: dopo pochi mesi in uno stato che non può essere definito vita, la bimba è morta. Oggi, l’inchiesta vuole stabilire se con una diagnosi tempestiva la tragedia poteva essere evitata. 

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