Donna morta dopo il parto a Careggi, i funerali

Tra un mese le risposte dell'autopsia. I funerali di Annalisa Casali si tengono a Prato

Annalisa Casali,  36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Annalisa Casali, 36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Firenze, 8 ottobre 2016 -  AUTOPSIA lampo e salma libera: oggi, si terranno a Prato i funerali di Annalisa Casali, la mamma di 36 anni morta dopo aver dato alla luce un figlio nel reparto di maternità dell’ospedale di Careggi. Ieri pomeriggio, è iniziato e concluso l’accertamento di medicina legale. E’ stata una pratica tutto sommato veloce, considerato che una sorta di “prima” autopsia era stata comunque effettuata «in proprio» dall’ospedale di Careggi sotto forma del cosiddetto riscontro diagnostico.

Dunque, i consulenti della procura, il medico legale Brunero Begliomini ed il ginecologo Giovanni Pomili, assieme alla “squadra” di periti dei sei indagati e della famiglia Casali, hanno preso atto delle risultanze del lavoro svolto anche dalla struttura operativa di istologia patologica e diagnostica molecolare di Careggi. Sono state comunque avviati altri accertamenti, i cui esiti si sapranno nei prossimi venti, trenta giorni. Saranno quelli decisivi per la verità sulla morte della mamma? Il sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio ha ordinato di accertare «l’epoca, la causa e i mezzi produttivi della morte di Annalisa Casali», tenendo presente anche il passato clinico della giovane vittima. Insomma, l’attenzione dei magistrati sta andando oltre le due ore in cui, stando alle cartelle cliniche sequestrate dalla squadra mobile, si è svolto il parto. Un parto tutto sommato tranquillo, considerando anche che Annalisa era “primipara”. Il compagno, presente in sala, ha riferito di non aver assistito a manovre particolari.

Eppure, la donna aveva la milza rotta. Secondo indiscrezioni, la lacerazione riscontrata sull’organo potrebbe essere più datata rispetto al momento della nascita del figlio, che Annalisa è riuscita ad allattare prima di sentirsi male. E’ possibile che l’organo fosse lesionato in precedenza e che nonostante questo la gravidanza si sia potuta svolgere serenamente, senza che nessuno, durante i riscontri nei nove mesi di attesa, si sia accorto di questo? In questo caso, la lente della procura si potrebbe spostare dai sei indagati attuali per omicidio colposo (ginecologi, ostetriche e chirurghi che sono intervenuti dopo la prima emorragia) a figure esterne all’ospedale o comunque intervenute prima rispetto al ricovero a Careggi di Annalisa Casali.

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