Città più sicura, una firma per cominciare. Oggi il ministro Minniti in città

Piano messo a punto con sindaco e prefetto

Il ministro Marco Minniti, a Firenze, garantirà la presenza di altri 150 agenti di polizia

Il ministro Marco Minniti, a Firenze, garantirà la presenza di altri 150 agenti di polizia

Firenze, 12 febbraio 2018 - La richiesta arriva a gran voce: i fiorentini pretendono sicurezza, vorrebbero poter tornare agli anni Sessanta, anche Settanta, quando giravano per le strade senza temere d’essere scippati, rapinati, aggrediti, quando potevano anche lasciare la chiave nella toppa o le finestre aperte d’estate senza che nessuno ne approfittasse. Sperano che quello che è stato definito «Patto Firenze Sicura» possa davvero avere un significato. Pratico, efficace, risolutivo. Non vogliono illusioni, ma soluzioni.

La firma che stamani a Palazzo Medici Riccardi apporranno il prefetto Alessio Giuffrida e il sindaco Dario Nardella alla presenza del ministro dell’Interno Marco Minniti deve servire a questo. Deve servire a invertire una tendenza che sembra irrefrenabile. Sì, perché seppure i numeri diramati dal procuratore Giuseppe Creazzo in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018, dicano che i reati non aumentano, di certo è ben diversa la realtà percepita da chi vive la città, ovvero dai circa 230mila che la frequentano quotidianamente e dagli oltre 14 milioni di turisti che la visitano ogni anno. Vittime tutti insieme di un’escalation preoccupante, che non sempre si traduce in verbali e deposizioni e spesso non rientra neppure nei mattinali delle forze dell’ordine. Ma, ugualmente e a maggior ragione, fa paura.

Le statistiche infatti non cancellano lo stato delle cose. Non tutti i reati aumentano, va bene, ma non sono pochi quelli che vengono commessi ogni giorno. Questo appare molto chiaro anche scorrendo le statistiche di fine anno, quelle che vengono elaborate e confezionate dai giornali economici nazionali e che per quel che riguarda la criminalità vedono Firenze finire in posizioni di bassa classifica: 106ª per i calcoli del Sole 24 Ore e 97ª per quelli di Italia Oggi, che su 110 province significa stare al pari con città come Caserta e Bari (pur se in compagnia dei grandi centri metropolitani di Roma e Milano). A Firenze peraltro, dice la gente comune e confermano gli osservatori, la delinquenza è sempre più pericolosa e violenta. Dunque, anche se i criminali o i crimini fossero in minor numero rispetto al passato, a cambiare è la qualità dei delitti compiuti. Un’inversione di rotta nel garantire controlli e presidi è dunque il minimo, è atto dovuto e necessario, è quello che i cittadini si aspettano, premessa a un’azione che dovrebbe poi trovare corrispondenza nella certezza della pena.

Il «PattoFirenze Sicura» è un punto di partenza basato su 150 agenti di polizia in più, come promesso dal ministro Minniti, ma anche su un progetto ferreo e pervicace che preveda una diversa organizzazione e maggiore cooperazione tra le forze dell’ordine, ma anche, come auspica il sindaco Nardella, un aiuto per mettere in campo azioni e iniziative che possano se non debellare quantomeno contenere il fenomeno crescente della criminalità, partendo da un impianto di illuminazione più esteso, da un maggior numero di autobus notturni, da un carnet di eventi culturali che animino le periferie e dal raddoppio delle telecamere (sono 450 diventeranno 900 entro il 2018 ) soprattutto nelle zone più sensibili.

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