Messa a S. Maria dei Ricci per ricordare i senza fissa dimora / FOTO

In ricordo di Vezio, il primo conosciuto a Firenze dalla Comunità di S. Egidio, e degli altri senzatetto

La messa per i senzatetto (foto Marco Mori/New Pressphoto)

La messa per i senzatetto (foto Marco Mori/New Pressphoto)

Firenze, 29 gennaio 2017 - Dieci nomi, dieci petali di memoria fioriti in mezzo al freddo di questi giorni. Tanti senza fissa dimora e loro amici hanno accolto l'invito la messa che è stata celebrata domenica mattina nella chiesa di Santa Maria dei Ricci di via del Corso, a ricordo di Vezio, il primo senza fissa dimora conosciuto a Firenze dalla Comunità di Sant'Egidio, e di quelli come lui scomparsi in questi anni a Firenze e nel suo territorio. Dieci i nomi di quanti hanno perso la vita durante l'ultimo anno e ricordati ciascuno con un tratto preciso: Mariolino morto alla fine di aprile del 2016, conosciuto da molti in Piazza Santo Spirito, e Mohamed, di 46 anni, che si trovava a Firenze da diversi anni, morto il 15 agosto in una pineta nella zona di Viareggio. Con loro un giovane originario del Mali, il cui corpo è stato ritrovato il primo ottobre del 2016 nei pressi di Bagno a Ripoli nel luogo in cui dimorava abitualmente.

E ancora, Adam, polacco di 48 anni, che si trovava a Firenze da alcuni anni ed è morto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio. Dormiva in un ricovero di fortuna dove aveva trovato riparo insieme a dei connazionali. Sono molti quelli che lo ricordano come un amico. Non manca la memoria di Alì, somalo, di 44 anni, morto l’11 gennaio 2017 a Sesto Fiorentino nel rogo dello stabile in cui dormiva con altre 80 persone. Si era inizialmente messo in salvo, ma ha deciso di rientrare per salvare dal fuoco i documenti per il ricongiungimento della sua famiglia. La simpatia avvolge il ricordo di Karim, francese di origine algerina che da diversi anni si incontrava alla Santissima Annunziata, morto il 12 gennaio scorso all’ospedale di Santa Maria Nuova. Il ricordo abbraccia anche l’uomo di 78 anni, trovato senza vita il 17 gennaio 2017 in una casa di via di Brozzi, e Marco, scomparso il 17 gennaio dopo una lunga malattia e molta sofferenza, ma sempre accompagnato da tanti amici.

Tutto, nella liturgia, è segnato dalla memoria dei nomi ed è ciò che fa la differenza: il rapporto personale; qualcosa che dice che ciascuno è unico e irripetibile, come Lorenzo, fiorentino di 42 anni “che ci ha lasciati il 12 maggio del 2013” o Robert, albanese di 63 anni, conosciuto alla stazione di Campo di Marte e morto il 2 novembre del 2013 nel suo letto tra le mura di una casa, stringendo le mani dei suoi amici. Oltre a questi, sono settantadue i nomi di amici conosciuti lungo tanti anni e come loro ricordati. Il nome di ciascuno era scritto idealmente nei fiori che sono stati donati al termine della liturgia insieme all'icona del volto di Gesù che diceva di essere uno che “non sa dove posare il capo”, un vero amico dei senza fissa dimora. A tutti i partecipanti, al termine della messa, è stato preparato un pranzo a San Tommaso in via della Pergola, sede della Comunità di Sant'Egidio. Vi hanno preso parte anche gli amici della Ronda della Carità.

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