Il minerale dell'anno? La merelaniite. L'ha scoperta un geologo dell'Università di Firenze

Il professor Luca Bindi fa parte del gruppo di ricerca che ha descritto il nuovo minerale

Il professor Bindi e, nel riquadro, la merelaniite

Il professor Bindi e, nel riquadro, la merelaniite

Firenze, 13 giugno 2017 - Il minerale dell'anno? E' la merelaniite,  che deve il suo nome al luogo dove è stata scoperta: le miniere di Merelani, in Tanzania. Un minerale grigio scuro, che è stato nominato minerale dell'anno dall'Associazione mineralogica internazionale (Ima) che due anni fa lanciò l'iniziativa di dare un riconoscimento a questo tipo di scoperte scientifiche scegliendo quello ritenuto più interessante. Un riconoscimento che va al gruppo di lavoro che ha portato la merelaniite agli onori della cronaca, del quale fa parte il geologo Luca Bindi, professore dell'Università di Firenze, il cui dipartimento di Scienze della terra sta raccogliendo un successo dopo l'altro.

Il minerale è stato descritto da John Jaszczak e i suoi collaboratori, incluso Bindi. (vedi l'articolo ufficiale qui) . Bindi ha in particolare lavorato sull'analisi ai raggi X e ha fatto valere la sua grande esperienza a livello mondiale sulle strutture "insolite" note come quasicristalli.

"I nuovi minerali che scopriamo adesso sono quasi sempre molto piccoli, questo invece ha cristalli abbastanza grandi e soprattutto è abbondante", spiega Luca Bindi. "La merelaniite è anche bella a vedersi: forma questi ciclindri che si arrotolano come una matassa di filo. Le fotografie in alta definizione ne mostrano la bellezza. Mette insieme molibdeno e vanadio, una situazione abbastanza rara, tanto da non avere equivalenti sintetici. Però se è presente in natura vuol dire che certe fasi esistono". 

Per quanto riguarda le possibili applicazioni, ovviamente c'è ancora molto lavoro da fare ma una strada è tracciata: "C'è tanto molibdeno dentro, potrebbe essere una fase importante - dice ancora Bindi - e gli altri minerali del suo gruppo sono tutti importanti conduttori ionici. Quindi è questa la strada da seguire".

Un minerale fortunato, questa merelaniite, che ha fatto il giro del mondo: trovata in Africa, portata a Londra per la caratterizzazione chimica, poi è volata negli Usa e infine a Firenze, da Bindi. "Una collaborazione internazionale che ha messo insieme tutte le competenze necessarie per ottenere l'approvazione da parte della struttura competetente", dice ancora il professore toscano, che ha anche l'onore di avere un minerale che porta il suo nome: la lucabindiite. "Un omaggio che mi fecero dei colleghi di Bari - spiega - un grande piacere, anche perché di solito questo onore è riservato a colleghi in età più avanzata, quasi come riconoscimento alla carriera. Si tratta di un minerale che fu trovato a Vulcano, nelle Isole Eolie. "Non è bello a vedersi come la merelaniite - dice sorridendo Bindi - ma è un bell'onore aver dato il mio nome a un minerale".

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