Medico in balia del paziente-stalker. "Ora lui è libero, io no. Vivo nel terrore"

Firenze, dottoressa picchiata e minacciata. Un incubo che dura dal 2012

Un medico impegnato in una visita (foto di repertorio)

Un medico impegnato in una visita (foto di repertorio)

Firenze, 21 maggio 2017 - Si rifiuta di compilare un certificato falso e il paziente, dopo averla malmenata in clinica, costringendola a quattro mesi di immobilità, comincia a perseguitare lei e tutta la sua famiglia. Finito in carcere dopo la denuncia, ora l’uomo è libero, in attesa di un processo che, dopo cinque udienze (tutte rinviate), è stato aggiornato al prossimo ottobre. Ma la dottoressa ha paura: questo incubo va avanti da cinque anni, cadenzato da minacce e violenze.

La vittima, Antonia Pata, dermatologa, specialista ambulatoriale che lavora sul territorio fiorentino, decide di raccontare la sua storia al convegno ‘Rischiare la vita curando: basta!’ organizzato dalla commissione Pari opportunità dell’Ordine dei medici di Firenze e dal collegio Ipasvi (infermieri) di Firenze che ieri mattina si è svolto all’ospedale fiorentino di Torregalli per dire stop alla violenza ai danni dei professionisti della salute, già che gli episodi si ripetono sempre con maggior frequenza.

Dottoressa, che cosa è successo cinque anni fa?

"Una mattina di maggio del 2012 visito un paziente alla clinica Santa Chiara di Firenze, che era sede delle cliniche universitarie di dermatologia. Erano le nove, all’incirca. Dopo una mezzoretta l’uomo è fuori".

Poi torna, ma lei non cede alle sue inappropriate richieste.

"Dopo l’una, diverse ore dopo la visita, l’uomo torna. E, rivolgendosi all’infermiere, pretende di avere un certificato che giustifichi la sua assenza dal lavoro per cinque ore, ossia l’intera mattinata. L’infermiere compila il documento che però io rifiuto di firmare in stretta aderenza con la deontologia professionale: avrei attestato un falso".

A questo punto si scatena la violenza.

"Putroppo l’uomo, una volta capito che non otterrà il certificato, comincia a far saltare in aria le sedie in sala d’attesa. Spaventa i pazienti che aspettano la visita e i loro familiari. Alla fine si scaglia contro la porta, entra di forza mentre sto visitando un’anziana signora accompagnata da sua sorella, si avventa contro di me, mi prende per le spalle, mi solleva dalla sedia e mi risbatte giù con violenza".

Lei subisce danni fisici e un trauma psicologico.

"La botta mi causa un trauma distorsivo del rachide cervicale e una sublussazione dell’epistrofeo, la seconda vertebra. Sono costretta a quattro mesi di immobilità".

Mentre il paziente fa volare le sedie ed entra di forza nel suo studio, nessuno interviene?

"Io resto paralizzata dal terrore. Temo per le due anziane che sono con me in ambulatorio. In quel caos c’è un fuggi-fuggi generale: se ne vanno medici e infermieri, l’uomo viene fermato e allontanato dalle persone che sono in sala d’attesa".

Che cosa prova in quel momento?

"Impotenza. Estrema vulnerabilità mia, ma anche della struttura e dell’intero sistema".

Dopo che cosa fa?

"In qualche modo mi organizzo. Decido che è bene denunciare quell’uomo per non assuefarsi alla banalità del male. Sperando che episodi del genere non si abbiano a ripetere. Anche se questo non è vero, so che succederanno ancora. Eppure basterebbe poco per tutelare i professionisti della salute".

Quindi lo denuncia?

"Sì. E non solo una volta. Lo denuncio e finisce in carcere. Poi esce, in attesa del processo. E non mi lascia più in pace. Pedina me e i miei familiari, minaccia. Segue i miei figli a distanza di molti chilometri da casa, spacca il cofano della mia auto, tenta di sfondare la porta della mia abitazione. Diventa un vero incubo".

E ora a che punto siamo?

"Dopo cinque udienze del processo, tutte rinviate, lui è ancora libero e io no. La prossima è fissata per ottobre. Ma nel frattempo cosa mi succederà? Cosa accadrà ai miei familiari? Non posso più uscire da sola, temo per l’incolumità dei miei cari. L’ultima domanda vorrei farla io: tutto questo è giusto?".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro