Omicidio Ballestri, ecco i video che incastrano Cagnoni

Il delitto di Ravenna. Le immagini raccontano anche i dettagli dell'inquinamento delle prove

Matteo Cagnoni

Matteo Cagnoni

Firenze, 16 giugno 2017 -  C’È QUELL’ALTA siepe a dividere i campi circostanti dalla sontuosa villa paterna in via Bolognese. E appena pochi metri più in là, c’è lui: indaffarato, quasi affannato, a tratti smarrito mentre continua a portare roba su e giù. IL VIDEO IN CUI CAGNONI SALTA DALLA FINESRA DELLA VILLA DI VIA BOLOGNESE

Alle volte, aiutandosi pure con guanti bianchi, la stipa dentro a dei sacchi e la va a sistemare oltre la siepe, là dove l’occhio della telecamera interna non può più arrivare. Altre volte va a riprendersela per caricarla in auto. Ed ecco affiorare da quelle scene altri due elementi destinati ad arrotondare l’accusa. Ovvero la borsetta bianca, mai ritrovata, del tutto simile a quella che lei indossava giusto pochi minuti prima di venire ammazzata a bastonate in testa. E la giacca blu, pure questa mai ritrovata, che lui portava poco prima del delitto e che si era cambiato subito dopo.

SONO VIDEO inediti quelli che ritraggono il 52enne dermatologo Matteo Cagnoni sia poche ore prima del terribile omicidio a Ravenna che successivamente all’assassinio della moglie, la 39enne Giulia Ballestri uccisa la mattina del 16 settembre scorso, venerdì, nella villa di famiglia da tempo disabitata di via padre Genocchi, a Ravenna. E LA LUNGA cavalcata di filmati che la polizia è riuscita ad allineare, parte proprio dalle prime ore di quella mattinata e si conclude a Firebnze, nella villa paterna. Nelle prime scene della serie di filmati, tutti allegati al fascicolo che giovedì arriverà sul tavolo del gup Antonella Guidomei, si vedono marito e moglie accompagnare i figli a scuola.

E’ l’ultimo momento di una apparente serenità, poco prima dell’esplosione di violenza terribile. A immortalare la coppia fin sotto all’istituto, sono le telecamere di sicurezza sparse lungo il tragitto dall’abitazione in via Giordano Bruno che gli inquirenti hanno trovato e ricostruito. Poi i due vanno a fare colazione in una pasticceria di via Newton. Le immagini qui sono nitidissime: lui indossa una giacca blu; e le sue gambe sotto al tavolo continuano a muoversi freneticamente. E’ nervoso. Nella mente si annida già il demone dell’omicidio.

LEI APPOGGIA la borsetta: è bianca con una forma particolare. Sono le 8.22 e quelle sono le ultime immagini di Giulia in vita. I due si alzano, escono. Una nuova telecamera li immortala: è quella della caserma della guardia di Finanza che guarda su via Genocchi. Sono le 9.08 e si vedono due persone scendere dall’auto ed entrare nella villa. Minuti dopo uscirà solo l’uomo. Immagini sgranate e distanti, certo: ma per le indagini della squadra Mobile coordinate dai pm Alessandro Macini e Cristina D’Aniello, quell’uomo è Cagnoni e ha appena massacrato la moglie. Altre telecamere restituiscono i passi successivi del dermatologo: va nel suo studio in via Cattaneo, incrocia la segretaria, prende qualcosa da un cassetto. Ha già cambiato la giacca: ora è chiara. Poi va a prendere i figli e con loro viene a Firenze, nella villa paterna. Ed è qui, proprio sotto alle telecamere della struttura, che inizia il balletto degli oggetti. Il 17 mattina, sabato, sotto all’obbiettivo Cagnoni estrae dalla siepe la sua giacca blu. E la mattina dopo eccolo stringere una borsetta bianca del tutto simile a quella della moglie.

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