Ecco Marta, il drone acquatico che arriva a cento metri di profondità

Si tratta un robot autonomo subacqueo non filoguidato messo a punto da un team del dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Firenze

Roma Drone campus 2018

Roma Drone campus 2018

Firenze, 21 febbraio 2018 - Un team del dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Firenze ha  messo a punto  un drone acquatico -  Marta-Marine robotic tool for archaeology - un robot autonomo subacqueo non filoguidato.

"Marta nasce all'interno di un progetto, Arrows, a fini esplorativi per scandagliare siti archeologici esistenti e un domani scoprire e monitorare siti archeologici nuovi. Ha la capacità di arrivare a 100 metri di profondità - ha dichiarato Alessia Meschini, dottoranda nell'Università di Firenze a margine del Roma Drone Campus 2018 ospitato dal dipartimento di Ingegneria di Roma Tre- anche se fino ad oggi è stata provata solo a 30 metri. E' un veicolo autonomo e può essere pilotato sia con una interfaccia realizzata da un gruppo di lavoro, sempre di studenti universitari, e sia navigare in autonomo. E' equipaggiata con delle telecamere per poter riportare le immagini di questi siti che possono essere montate grazie a dei mosaici 3d. E' adatta sia per immersioni in acqua dolce che in acqua salata, è stata provata sia in mare, a Baratti, in Sicilia, sia nel lago Borghese in Toscana". 

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