"Troppe tasse, scappiamo in Svizzera", e Michelin li premia con una stella

Da “profughi” d’Oltralpe a chef di prestigio, è la storia di Francesco e Paulo

Il fiorentino Francesco Gasbarro mentre prepara un cocktail

Il fiorentino Francesco Gasbarro mentre prepara un cocktail

Firenze, 21 ottobre 2015 - Da Firenze a Ginevra. Per inseguire un sogno, quello della ristorazione, e conservare un lavoro. Protagonisti di questo viaggio della fortuna, sono due ragazzi giovanissimi: il fiorentino Francesco Gasbarro e il suo socio argentino di origini piemontesi Paulo Airaudo. Insieme, fino a qualche mese fa, gestivano a Firenze ‘La Bottega del Buon Caffè’, allora in via Pacinotti. Ma come spiega lo stesso Gasbarro: «I costi, fra gestione e tasse, erano enormi, impossibili da sostenere. Ci schiacciavano, tanto che mi hanno costretto a lasciare la mia amata Firenze».

Il talento però, quello vero, è difficile che soccomba, anche sotto il peso non indifferente della crisi. Da qui l’idea di fare le valigie, prendere mogli e figli, per andare a cercare fortuna all’estero. Col cuore in gola, perché spesso questi viaggi della fortuna, possono riservare anche amare sorprese. Non però a chi ha talento da vendere, come Francesco e Paulo, oltre a una buona dose di coraggio. Perché non è mai semplice affidare tra le braccia della sorte, in un altro Paese, il proprio futuro e quello dei propri cari.

«Una volta arrivati in Svizzera con le nostre famiglie – ricordano i due giovani chef – il 18 maggio scorso abbiamo aperto ‘La Bottega’ proprio nel cuore della vecchia Ginevra». Un  bistrot italiano dalla cucina raffinata, che tra autentici sapori toscani – pasta fatta in casa e tutta una serie di squisite proposte che permettono agli ospiti di viaggiare col palato in un tour da sogno tra i sapori d’Italia – ha subito saputo conquistare il cuore non solo dei buongustai svizzeri, ma anche dei critici. E la tanto prestigiosa quanto ambita stella Michelin nella guida della Svizzera 2016, conquistata in soli cinque mesi d’attività, ne è la prova.

«Ne siamo orgogliosi – spiega quest’eccellenza fiorentina – ma siamo anche tanto orgogliosi di aver dato lavoro a tanti ragazzi. Nella nostra Bottega, che sta andando a gonfie vele e pian piano abbiamo ingrandito, lavorano oggi ben 12 persone. Li abbiamo chiamati dall’Italia e, per la maggior parte, sono fiorentini. Tutti giovanissimi, con tanta voglia di lavorare, sentirsi realizzati e costruirsi un futuro». «La nostra Bottega – hanno detto i due chef – vuole essere un angolo di buona e sana cucina italiana. Gli ingredienti del nostro successo? I sapori semplici ma autentici, uno stile contemporaneo e una raffinata ricerca della qualità. E ovviamente, tanta, tanta passione per il nostro lavoro».

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