La passione oltre le barriere: l'Hard Rock si presenta col sorriso di Andrea

Il ragazzo ha un lieve disabilità, ma riesce a svolgere le mansioni alla perfezione. "Aiuta anche noi", sorridono i colleghi

Andrea Tidda

Andrea Tidda

Firenze, 21 novembre 2017 - Accoglie i clienti, aiuta i camerieri, si occupa del bar e della gestione sala. Chi entra all’Hard Rock Café di Firenze s’imbatte nel sorriso contagioso di Andrea Tidda, trentenne con un ritardo cognitivo lieve dotato di grande grinta e forza di volontà. Da poco, Andrea ha realizzato il suo sogno: dopo due anni in inserimento socio-terapeutico nel locale cult di piazza della Repubblica, è riuscito ad ottenere un contratto part-time a tempo indeterminato.

La gioia gli si legge negli occhi. “E’ bellissimo. Adesso posso pensare a un progetto di vita. Vorrei venire a vivere a Firenze con la mia fidanzata”, dice questo giovane di Vaglia, che all’Hard Rock è subito piaciuto per la sua puntualità, la sua cortesia e il suo modo cordiale e simpatico di rapportarsi col pubblico. Il miracolo è avvenuto grazie alla tenacia di Romina Isolini, educatrice e responsabile orientamento lavorativo del centro diurno Il Faro, che ha sede a Scandicci. Proprio Romina, nell’ambito di un progetto legato al tempo libero, si è accorta delle potenzialità di Andrea nella ristorazione. “Prima si occupava dell’inserimento di dati al computer, ma vedendo la passione con cui lavorava in cucina mi sono fin da subito impegnata per inserirlo in un ambiente professionale a lui più adatto”, racconta Isolini.

Ecco che a Il Faro Andrea ha seguito corsi come quello sulla panificazione e ha conseguito diversi attestati. Poi, il salto. Prima, un’esperienza al circolo dell’agenza formativa As Consulting e poi l’approdo all’Hard Rock, dove Andrea si è subito fatto benvolere da tutti. “Riesce a svolgere perfettamente le varie mansioni da solo. E se ha un minuto libero viene ad aiutarci”, racconta la chef Vanessa Fusco. “Pensare che a scuola ho studiato informatica. Se non fosse stato per Il Faro non avrei mai scoperto questa mia passione”, sorride Andrea. È la prima volta che un ragazzo del centro diurno, gestito dalle coop Gaetano Barberi, coop Il Girasole e associazione ‘CUI Ragazzi del sole onlus’, riesce a conquistare un contratto fisso nel campo della ristorazione. “Un grandissimo risultato per tutti noi”, dice Jessica Formentin, educatrice de Il Faro.

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