Campi Bisenzio (Firenze), 13 febbraio 2017 - L'orchestra sinfonica inclusiva è nata. 26 giovani con disabilità hanno iniziato il percorso di studi e di pratica e nell'arco di un triennio, entreranno a far parte dell'orchestra toscana insieme a 24 musicisti professionisti.
Il bando di selezione del progetto Erasmus Plus In-Orchestra rivolto a ragazzi e ragazze ha visto la presentazione di ben 47 domande, a fronte dei 24 posti disponibili e sono stati quindi aggiunti due posti per formare i 4 gruppi in cui sono stati suddivisi, in base all’età, i 20 ragazzi e le 6 ragazze che sono stati ammessi.
Nelle sale della Fondazione Spazio Reale sono cominciate le prime lezioni del triennio formativo di musico terapia orchestrale ed educazione orchestrale inclusiva a “metodo Esagramma” che vedrà impegnati i ragazzi nell’impegno dei diversi strumenti musicali e nell’esecuzione dei primi brani del repertorio classico. I docenti provengono dalla Fondazione Sequeri Esagramma, con l’ausilio di alcuni professionisti selezionati dalla Scuola di Musica di Fiesole. Fra le 47 domande inoltrate, c'erano 34 ragazzi e 13 ragazze con disabilità intellettive, disturbo dello spettro autistico, disabilità sensoriale e disturbo specifico di apprendimento, provenienti da varie località della Toscana. La maggior parte di coloro che non sono stati inseriti nel progetto in questa fase manterranno i contatti con i referenti che per l’inserimento in un secondo momento. Ogni settimana, di giovedì e venerdì, si troveranno per l’ora di lezione a San Donnino. Durante il triennio di formazione sperimenteranno tutti gli strumenti a disposizione: dai timpani all’arpa, dal contrabbasso al triangolo fino alla marimba e alle campane tubolari e al violino. Man mano si orienteranno su uno strumento preferito di cui ne approfondiranno la conoscenza.
“L’incontro con i giovani e con le loro famiglie – spiega la professoressa Licia Sbattella che nel 1983 fonda e da allora dirige la realtà Esagramma e le sue metodologie - è stato come sempre momento fondante e rivelatore di quanto seguirà. I genitori, con entusiasmo e stupore hanno più volte sottolineato, sia durante il colloquio che in seguito, la natura prestigiosa del progetto offerto alla disabilità intellettiva e all’autismo, il coinvolgimento e l’apprezzamento dei figli già al termine della prima sessione musicale, l’accessibilità e la cura degli spazi e dell’ambiente predisposto e dei percorsi offerti gratuitamente, l’attenzione alla persona nella sua globalità, indipendentemente dalla gravità della ferita che lo accompagna”.
“Siamo felici di essere partner e sede del progetto di inclusione sociale – sottolinea Elisabetta Carullo, direttore generale della Fondazione Spazio Reale - e di poter offrire un’esperienza così particolare a tanti ragazzi con disabilità, un’occasione concreta di formazione educativa e professionale”. È stata creata una pagina Facebook dedicata al progetto, nella quale è possibile seguire tutte le novità e gli aggiornamenti.
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