Rogo di Sesto Fiorentino: tensione davanti alla prefettura tra migranti e polizia / VIDEO

Nuova manifestazione del Movimento lotta per la casa. Nel rogo del rifugio di fortuna è morto un uomo e altri ottanta sono adesso senza un tetto

Un migrante col volto coperto e le forze dell'ordine (New Press Photo)

Un migrante col volto coperto e le forze dell'ordine (New Press Photo)

Firenze, 14 gennaio 2017 - Tensione tra migranti e polizia a Firenze, in via Cavour, dopo una nuova manifestazione davanti alla prefettura. Manifestazione che avviene dopo la morte di un migrante nell'ex mobilificio Aiazzone di Sesto Fiorentino. Il rogo del rifugio di fortuna, che ha lasciato senza un tetto almeno ottanta persone, ha dunque ancora pesanti strascichi. I migranti volevano entrare in prefettura ma sono stati respinti dalla polizia.

La manifestazione viene definita sui social network dagli organizzatori una vera e propria "giornata di lotta". Diverse le sigle che partecipano alla manifestazione. Tra le altre il Movimento lotta per la casa, il Collettivo autonomo universitario e il gruppo Firenze dal Basso.

Ci sono stati momenti di grande tensione: via Cavour è stata provvisoriamente chiusa. "Vogliamo una vita dignitosa, non vogliamo morire cosi'", si leggeva sullo striscione esposto davanti la prefettura dove era in corso il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per individuare una sistemazione per gli ex occupanti del capannone che al momento sono ospitati temporaneamente nel palazzetto dello sport di Sesto Fiorentino.

"Vogliamo una soluzione stabile e dignitosa", ha detto al megafono uno dei rifugiati somali che ha parlato in piazza Cavour a un megafono. 

"Abbiamo chiesto di partecipare al vertice - dice Lorenzo Bargellini, portavoce del Movimento di Lotta per la casa - ma per tutta risposta ci hanno dato delle manganellate. Vorremmo sapere una destinazione e una soluzione che non sia provvisoria". La manifestazione è poi proseguita anche nel pomeriggio, con un sit-in di fronte alla prefettura. I manifestanti infatti volevano essere informati direttamente dalle autorità, mentre le stesse autorità vogliono che sia il sindaco Falchi a comunicare le decisioni nel palazzetto dello sport dove ora i rifugiati alloggiano.

Intorno alle 17, dopo il lungo sit-in, il gruppo si è mosso in direzione stazione in corteo. Arrivati allo scalo ferroviario di Santa Maria Novella, rifugiati e attivisti hanno preso il treno e sono tornati a Sesto Fiorentino per un colloquio con il sindaco sestese Falchi. 

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