Allarme furti sulle auto. Ladri a caccia dei navigatori satellitari

Auto aperte per estrarre i circuiti elettrici dai navigatori. Raffica di casi

Furti su auto

Furti su auto

Firenze, 11 febbraio 2018 - Alla caccia dei navigatori satellitari che le Case costruttrici mettono di serie in alcune macchine. Sono questi impianti – anzi: i microchip nascosti al loro interno – i principali obbiettivi dei topi d’auto che nelle ultime settimane hanno flagellato Firenze. Con quei microchip, poi i banditi clonano quante più carte di credito possibili.

Due giovani albanesi in trasferta, che avevano preso come base logistica una camera di albergo in via Guelfa, sono stati arrestati nella notte tra giovedì e venerdì dagli agenti delle volanti notati da una residente in via Orcagna a rovistare negli abitacoli di due auto dopo averne frantumato i lunotti posteriori, e prima di essere bloccati dai poliziotti in via Manzoni. Cinque almeno le vetture ‘visionate’ dalla coppia di banditi.

I due malviventi – ai quali dopo la convalida dell’arresto per furto aggravato e la denuncia per ricettazione (nella loro camera di albergo sono stati ritrovati diversi altri oggetti rubati nelle vetture), il giudice ha imposto l’obbligo di firma – sono sospettati di aver aperto – oltre alle cinque auto accertate – altri due veicoli parcheggiati, con le stesse modalità, in via Gioberti, vicino a via Orcagna e viale Amendola. Bmw e Mercedes le vetture più bersagliate. Le incursioni mirate sono proseguita la notte scorsa in via Rocca Tedalda e via Aretina dove ignoti sono entrati in un Suv Nissan, in una Mercedes e in una Bmw. L’episodio più clamoroso ed invasivo resta quello della notte tra lunedì e martedì in via Masaccio, dal Ponte al Pino fino al supermercato, con trenta vetture circa danneggiate e saccheggiate.

I ladri sono affamati di navigatori satellitari, che vengono ‘cannibalizzati’. Sradicati dai cruscotti, infatti, i navigatori sono inservibili. Valore della merce rubata a mercato clandestino, zero. Anche se secondo certi ci sarebbe la possibilità di rigenerare rivendere i navigatori, in prevalenza sul mercato nero dell’Est.

Ma ai ladri interessano soprattutto i microchip di questi apparecchi per un successivo e diverso utilizzo: clonare quante più carte di credito possibili. I piccoli circuiti elettronici dei navigatori sono ottimi per le dimensioni della memoria e compattezza del chip. Che viene utilizzato per rubare dai dispositivi bancomat gli estremi di una scheda, per poi riutilizzarli con una carta falsificata.

I furti dunque – se da una parte favoriscono anche il mercato nero dei pezzi di ricambio – dall’altra consentono ai ladri di entrare in possesso di microprocessori sofisticati, potenti e veloci, utilizzati per la clonazione delle carte di credito.

Le auto più bersagliate sembrano essere quelle delle Case tedesche: quindi Volkswagen, Mercedes, Bmw e Audi. I danni causati dalle incursioni dei topi d’auto, sono rilevanti: il vetro rotto, il cruscotto divelto senza più l’intero blocco del sistema di navigazione, monitor compreso. I dispositivi integrati, oltre alla funzione (mappa e guida alla destinazione) principale, gestiscono informazioni e altre funzioni basilari per la guida e interagiscono con le centraline dei veicoli. Si va dai 1500 ai 7000 euro per i veicoli premium, a seconda del segmento cui appartiene il veicolo danneggiato. Più la spesa di ripristino della vettura: navigatore e parte del cruscotto.

 

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