San Giovanni, i fondi non ci sono: «Un euro a testa per salvare i Fochi»

Appello della Società: «Abbiamo troppe spese, via al crowdfunding»

Un'immagine dei "Fochi" di San Giovanni

Un'immagine dei "Fochi" di San Giovanni

Firenze, 22 marzo 2017 - E’ una delle feste più importanti dell’anno, dal grande significato religioso, devozionale e anche civico. E oltre che per le solenni celebrazioni liturgiche, la giornata del 24 giugno, festa del patrono, è attesa da tutti per l’eccezionale spettacolo di fuochi d’artificio. Insomma, nessun fiorentino riesce a pensare al giorno di San Giovanni senza i tradizionali “Fochi” sull’Arno.

Ma ormai da diversi anni, l’appuntamento serale è sempre più a rischio. Organizzati e finanziati da sempre dalla Società di San Giovanni Battista, i "Fochi" costano un “botto” e, come ricordato ieri dal presidente Franco Puccioni, al momento mancano le risorse per confermare lo spettacolo pirotecnico. Da qui l’appello ai fiorentini e non, per chiedere di sostenere la tradizione con un contributo economico.

«La tradizione dei “Fochi” di San Giovanni è antichissima e molto sentita da tutta la città di Firenze – ricorda Puccioni – Fin dalla sua nascita la Società di San Giovanni Battista si occupa dell’organizzazione della manifestazione, dapprima grazie ai contributi delle famiglie nobili di Firenze e poi delle principali banche del territorio e le loro Fondazioni». Ma oggi, in tempi di vacche magre, neppure le banche o le fondazioni riescono a sostenere più di tanto la festa di San Giovanni.

«Così siamo costretti a ricorrere a fundraising e crowdfunding – prosegue il presidente –. Il Comune ci sostiene offrendo gratuitamente gli spazi per lo spettacolo pirotecnico e la festa sul lungarno Della Zecca Vecchia, ma rimangono tantissime altre spese da sostenere».

Ecco allora la necessità di bussar cassa ai fiorentini, sperando che siano disposti a un piccolo sacrificio per salvare una delle feste più belle della città. «Se ogni cittadino donasse un solo euro, avremmo i “Fochi” garantiti per tre – si spiega – La Società di San Giovanni Battista crede nei "Fochi" come importante momento di aggregazione e celebrazione non solo del Santo Patrono ma anche dell’identità cittadina. Andando a lanciare un progetto crowdfunding da 20mila euro, che copriranno le spese di messa in sicurezza della manifestazione, la Società si affida alla convinzione che la città tenga ancora alla sua tradizione. Tutti, pubblico, aziende e privati dovranno fare la loro parte perché possiamo trovarci tutti assieme sui lungarni, la sera del 24 giugno 2017 e goderci ancora i nostri fochi».

Ma la società di San Giovanni Battista vuol fare ancora di più e meglio. Si ricorda infatti che un tempo il mese di giugno era movimentato da una moltitudine di manifestazioni che precedevano la fatidica data del 24. Per questo l’associazione è a disposizione per ricevere suggerimenti dai cittadini per rispolverare tali manifestazioni e riprogrammarle alla luce della tradizione e della cultura. «La Società di San Giovanni Battista non si occupa esclusivamente dei “Fochi” e a partire da mercoledì 3 maggio nascerà l’Osservatorio delle Tradizioni Storiche e del Patrimonio Culturale di Firenze – conclude Puccioni – e il primo ospite sarà Ettore Gotti Tedeschi, economista e banchiere italiano. Questa serie di eventi, che saranno programmati con cadenza trimestrale, è un altro regalo che viene fatto ai cittadini, oltre al programma culturale che potete consultare sul sito www.sangiovannifirenze.it.».

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