Nuovo stadio e cittadella: tempi più lunghi. Si va verso la proroga

A fine anno scade il termine per la presentazione del progetto

Andrea Della Valle, Daniela Maffioletti e il sindaco Dario Nardella

Andrea Della Valle, Daniela Maffioletti e il sindaco Dario Nardella

Firenze, 19 ottobre 2017 - Entro il 31 dicembre la Fiorentina dovrà consegnare in Comune il piano economico e finanziario per la costruzione del nuovo stadio, insieme alle integrazioni al progetto presentato il 10 marzo scorso in Palazzo Vecchio, cittadella compresa. Il sindaco Dario Nardella torna a parlare di termini e scadenze, di impegni e obiettivo. E lo fa puntualizzando e differenziando i percorsi: il trasferimento della Mercafir a Castello, Unipol permettendo, si farà a prescindere dalla realizzazione dello stadio a Novoli. Ma per la prima volta, nelle parole del sindaco, all’orizzonte comincia ad agitarsi lo spettro di un’eventuale proroga da concedere alla Fiorentina: "Spero di non dover arrivare a fare una valutazione di questo tipo perché la situazione sarebbe molto complessa", dice. Nella realtà dei fatti è molto probabile che si debba arrivare a quel punto. Perché anche durante il pranzo di Nardella a casa Della Valle, l’8 settembre scorso, quando per l’ennesima volta è stata confermata la ferma volontà di realizzare lo stadio, legando però la scadenza della presentazione del progetto definitivo – che peraltro ha un costo di circa 9 milioni – alla certezza di poterlo costruire e a scadenze stabilite in un cronoprogramma. E ancora quella sicurezza non esiste, per tanti motivi. Anche se, proprio il sindaco, dopo l’incontro con i fratelli Della Valle indicò una percentuale altissima: "Lo stadio si farà al 95%".

Non è più un vincolo la valutazione d’impatto ambientale per l’ampliamento del’aeroporto di Peretola che dovrebbe essere firmata dal ministro per l’ambiente nel giro di settimane e, in ogni caso, il Comune ha intenzione di portare la variante al piano urbanistico esecutivo di Castello in consiglio comunale entro il 31 dicembre. Cosa significa? Che entro quella data il piano di Castello dovrà essere adottato dalla giunta dopo aver passato l’esame della valutazione di impatto ambientale (Via) e della valutazione ambientale strategica (Vas). Non dovrebbero esserci problemi perché – in termini ambientali – la nuova variante è migliorativa: vengono infatti dimezzati i metri quadrati di superficie su cui si potrà costruire (da 440mila a 220mila), ma gli enti coinvolti sono moltissimi – Autorità di bacino, Autorità idrica Toscana, Genio civile, Consorzio di bonifica, Asl, Regione, Città Metropolitana e Comune – e si dovranno esprimere anche sul cambio di destinazione d’uso: gli uffici spariranno e l’area si trasformerà a vocazione commerciale, abitativa, produttiva e turistico-ricettiva. Si procederà con i vincoli dettati dalla pista parallela- convergente, come se la Via del Vespucci ci fose già.

"La realizzazione del nuovo stadio è il punto di svolta dell’idea di calcio sostenibile portata avanti dalla famiglia Della Valle – dice Nardella – Le società in Italia che hanno guardato lontano sono quelle che hanno investito sugli stadi e io come sindaco sento tutto il peso a fare il massimo per consentire a questa città di avere uno stadio che sia all’altezza del nuovo modello di calcio. Un modello che non significa che i tifosi non possano sognare di vincere ma che tiene conto delle risorse disponibili". Dunque avanti, ma tenendo conto che il tempo a disposizione da qui a fine anno è poco: c’è da correre su tutti i fronti.

"Se la Fiorentina non dovesse farcela nei tempi previsti dovremmo vedere se le leggi e i regolamenti ci consentono di dare una ulteriore proroga, e sulla base di quali motivazioni".

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