Quanta Toscana "fake", copie dei monumenti in mezzo mondo

Il più replicato è il David, la Torre di Pisa è in giardino, Ponte Vecchio finisce a Las Vegas

Lake Las Vegas - foto Antonio Degl'Innocenti

Lake Las Vegas - foto Antonio Degl'Innocenti

Firenze, 19 febbraio 2017 - Un casinò extra-lusso travestito da capo a piedi da borgo medievale del Chianti, con panni stesi lungo i vicoli, una mini-torre di Arnolfo e botteghe dove invece di fare la spesa si sfidano le slot-machine. Il tutto a Johannesburg nel cuore del Sudafrica. Ma anche una replica della Torre di Pisa in Illinois e una di quella del Mangia nella baia statunitense di Cape Cod.

E’ un assaggio della Fake Toscana, quel guazzabuglio cafonal di monumenti e opere e trafugati dal dna artistico della nostra regione e poi rivisti, taroccati e (s)corretti per la gioia degli occhi più kitsch. Roba da far impallidire la Kas, la commissione archeologica greca, che ha messo il suo veto alla proposta della maison Gucci: 2 milioni di euro per finanziare il restauro dell’Acropoli greca in cambio di 15 minuti di sfilata tra i marmi del Partenone e dell’Eritteo. Della serie: con l’immagine del patrimonio dell’umanità non si scherza. Al massimo si copia. Per ammirazione, omaggio e business.

Ne sanno qualcosa le perle della Toscana fra le più imitate al mondo. Il record è del David di Michelangelo con almeno 14 repliche disseminate nel globo, inclusa quella pop di Hans-Peter Feldmann che a Duisburg, in Germania, raffigura un David "vichingo", in vetroresina, biondissimo e con la pelle rosa. Il bestiario trash include anche la svizzera Victorinox che ha fatto sparire la Venere del Botticelli dalla conchiglia sostituendola con un coltellino svizzero.

Bersagliatissima anche la Torre Pendente con sette "sorelle". La più celebre? Quella della città di Niles in Illinois, tirata su nel 1934 dal magnate Robert Illg nel parco ricreativo realizzato per gli impiegati della sua azienda: 28 metri, contro i 56 dell’originale. Quasi gemelle anche le due torri del Mangia in Massachussets come quella di Provincetown: un torrione in granito dalla nuance grigia di 76 metri realizzato nel 1910 per ricordare l’arrivo dei padri pellegrini a bordo della Mayflower.

Un omaggio all’originale senese si trova anche a Boston, 156 metri di mattoni eretti nel 1892 come punto d’avvistamento per gli incendi. L’altro pot-pourri di toscanità è in Sudafrica a Johannesburg dove nel 2000 ha aperto i battenti Montecasino, un casinò, cinema multisala, teatro e tempio dello shopping in uno scenario da finto borgo toscano con tanto di torre municipale che strizza l’occhio al campanile di Palazzo Vecchio.

La chicca finale? A 20 chilometri da Las Vegas in Nevada. Qui le sponde di un lago da oasi sono solcate dalla copia (quasi) fedele del Ponte Vecchio, progettata negli anni ‘60 e terminata due decenni dopo. Oggi l’omaggio-tarocco è visitabile per la gioia delle pupille di chi pernotta una suite extra-lusso da 190 euro a notte al resort del colosso Hilton di Lake Las Vegas.

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