Cena ottocentesca per festeggiare i 150 anni del Grand Hotel Minerva

Party esclusivo per soffiare sulle prime 150 candeline dell’hotel

Nella foto Sara Maestrelli e Kareem Bennett (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Nella foto Sara Maestrelli e Kareem Bennett (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 7 giugno 2019 - Era il 1869 quando in piazza Santa Maria Novella aprì la locanda della Minerva all’interno di un edificio che affonda le sue radici nel Medioevo. Con gli anni lo locanda si è trasformata nel Grand Hotel Minerva, super albergo da cui sono passati personaggi come Ungaretti, Zeffirelli e Tognazzi. Ieri sera, party esclusivo per soffiare sulle prime 150 candeline dell’hotel, che per l’occasione ha inaugurato ufficialmente la spettacolare terrazza con piscina, che col suo cocktail bar resterà aperta fino a settembre per offrire serate dalla vista mozzafiato a tutti quelli che vorranno regalarsi un sogno. A fare gli onori di casa, Sara Maestrelli. «Per noi un bellissimo traguardo - ha detto -. Il nostro hotel è un piccolo museo modernista. Perchè a nostro avviso per chi viene a Firenze l’esperienza artistica deve essere a 360 gradi». Tra gli ospiti, il neo assessore alla cultura Tommaso Sacchi. E dopo la scoperta dei sedici nuovi cocktail, tra cui il Milk Punch 1869, la serata è proseguita con una cena di gala dal menù retrò. Lo chef Tommaso Calonaci ha infatti rivisitato alcune ricette di 150 anni fa. Voilà dunque la carabaccia di cipolle, i ravioli ripieni di ricotta e strigoli, il Cibreo di pollo in omaggio all’Artusi e il colombaccio in tegame con sugo.

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