L'uso del cellulare gli crea danni all'orecchio, Inail condannato a risarcire lavoratore

Il caso di un addetto alle vendite che per 10 anni ha usato il telefono per diverse ore al giorno

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Firenze, 24 aprile 2017 - L'Inail è stato condannato a risarcire un lavoratore che ha riportato un danno al nervo acustico a causa delle prolungate telefonate di lavoro con il telefono cellulare. Dopo il caso di Ivrea dei giorni scorsi, ora c'è un altro caso, stavolta trattato dal tribunale di Firenze, che ha appunto sentenziato la condanna per l'Inail. A riferire della decisione del tribunale, l'avvocato Paolo Maresca che, con il collega Dario Zangara, ha difeso il lavoratore ammalato. L'uomo, un addetto alle vendite, ha trascorso, per oltre deci anni, 2-3 ore di lavoro al giorno con il telefono cellulare attaccato all'orecchio per chiamate di lavoro. 

Il perito nominato dal tribunale e quello scelto dal lavoratore danneggiato hanno confermato, rileva l'avvocato, «l'elevata probabilità di una connessione tra l'uso del telefono cellulare e la malattia insorta», scientificamente definita un neurinoma dell'ottavo nervo cranico. Bisognerà ora attendere 60 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza.

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