Sammezzano, un castello da salvare

La pagina facebook 'save sammezzano' conta, fino ad oggi, più di 60mila utenti coinvolti

Il castello di Sammezzano (Antonio Degl'Innocenti)

Il castello di Sammezzano (Antonio Degl'Innocenti)

Firenze, 11 dicembre 2015 - La grande mobilitazione web per salvare il Castello di Sammezzano, nel comune di Reggello a pochi chilometri da Firenze, prosegue il suo iter. Non si placa la condivisione della pagina facebook 'save sammezzano' che conta, fino ad oggi, più di 60mila utenti coinvolti. Persone di ogni dove vogliono sostenere e promuovere la salvaguardia di questo maniero unico in Italia e non solo.

"Quello che oggi è Save Sammezzano, un movimento formato da decine di migliaia di persone, è nato inizialmente come un semplice gesto provocatorio atto a mantenere accesa l'attenzione sulla triste vicenda che in questi anni ha caratterizzato il Castello: il più importante esempio di architettura eclettica d'Italia. – ha spiegato al nostro giornale Francesco Esposito, rappresentante del gruppo e fondatore - Esso infatti, nonostante questa sua unicità, permane in stato di abbandono e decadenza da quasi un trentennio e come privato cittadino ho ritenuto doveroso fare qualcosa affinché questa sua situazione non cadesse nel dimenticatoio".

 Tutto è quindi iniziato con una raccolta fondi, per l'appunto provocatoria, che venne lanciata sul più noto sito di Crowdfounding del mondo - kickstarter - con l'obiettivo di raccogliere fondi per acquistare, ristrutturare e trasformare il Castello di Sammezzano in un museo accessibile a tutti. Neanche a dirlo, la provocazione ottenne da subito un'incredibile riscontro.

"A quel punto ho ricevuto decine di contatti – continua Francesco - anche da parte di alcuni deputati che hanno mostrato una spiccata sensibilità in merito a questa vicenda». Un incentivo non da poco per il giovane che ha visto, con il tempo, l’emergere di nuovi cittadini pronti a sostenere la sua battaglia. «Adesso infatti, oltre a me, - continua - ci sono un'altra trentina di persone (tra cui alcuni cittadini inglesi ed americani) che giornalmente si adoperando per diffondere e sostenere in modo diretto questa iniziativa. Nel frattempo la raccolta fondi simbolica si era conclusa e, non avendo raggiungo l'importo monetario necessario ad acquistare il castello ed a trasformarlo in museo, le donazioni raccolte sono tornate tutte ai donatori". 

La macchina comunicativa però era ormai in movimento ed il gruppo di amici ha pensato bene di dar vita alla pagina facebook lanciando, anche, una petizione sul noto sito change.org con lo scopo di chiedere alle istituzioni la garanzia dell'accesso pubblico al Castello di Sammezzano a prescindere da chi saranno i futuri proprietari. "Sappiamo infatti che lo stato ha ben altre priorità in questa difficile congiuntura economica – ha voluto precisare Francesco - e che le tragiche problematiche sociali che stanno affliggendo milioni di famiglie italiane hanno la precedenza rispetto all'acquisto di un bene che, a discapito del suo importantissimo valore artistico, è sempre stato privato. Ed anche se la soluzione ottimale sarebbe l'acquisto da parte di un ente statale/regionale che ne faccia un bene di utilizzo pubblico, noi siamo fermi con i piedi per terra riconoscendo che non sempre la soluzione migliore è quella che ha più probabilità di realizzarsi. Per questo auspichiamo vivamente – continua - che durante la prossima asta si presenti almeno un acquirente privato che lo acquisti e lo ristrutturi riportandolo finalmente agli antichi splendori. Speriamo però che tale acquirente sia così lungimirante e generoso da permetterne, anche se per periodi prestabiliti ed in modalità differenti da quella museale, l’accesso al piano nobile. Questo semplicemente perché i luoghi sono come le persone, per essere amati vanno prima conosciuti".

Ciò è dimostrato in primis dall'indiscutibile successo di questo movimento in cui si riconoscono decine di migliaia di persone che, quando hanno finalmente visto la bellezza di Sammezzano, se ne sono innamorate. "Per questo è moralmente giusto – ha concluso Francesco - che a prescindere dalla futura destinazione d’uso del Castello sia comunque prevista almeno una minima modalità di fruizione pubblica: per permettere che sempre più persone se ne possano innamorare, immortalandolo per sempre nei propri ricordi e nel proprio cuore. E se non si trovasse nessun compratore disposto ad acquistare e ristrutturare questo gioiello, allora forte del sostegno del movimento Save Sammezzano, intraprenderò tutte le iniziative possibili per salvarlo e per renderlo fruibile da chiunque. Siamo infatti sicuri che nei mesi a venire, e con l’aiuto di tutti coloro che hanno a cuore un bene artistico unico in tutto il paese, questo movimento non potrà far altro che crescere e ricevere il supporto di quante più persone, enti ed istituzioni presenti sul territorio nazionale e non. Intanto la nostra opera di sensibilizzazione andrà avanti ad oltranza poiché, per la semplice legge dei numeri, più persone verranno a conoscenza del Castello di Sammezzano, della sua storia e della sua rilevanza artistico-architettonica, maggiori saranno le probabilità di salvarlo. In un modo o nell'altro, insieme ce la faremo". 

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