Tensione allo sgombero dell'appartamento, feriti quattro vigili urbani

Tre denunce per il caos di via Rocca Tedalda

Vigili urbani (foto repertorio)

Vigili urbani (foto repertorio)

Firenze, 17 novembre 2016 - Il problema casa crea forte tensione nelle città. Non è esente il capoluogo toscano. Un donna arrestata per lesioni, altre tre persone denunciate e quattro vigili urbani feriti: momenti di caos stamani a Firenze in occasione dello sgombero di una casa popolare in via Rocca Tedalda che, spiega in una nota il Comune, era occupata abusivamente da un italiano.

L'ordinanza è stata alla fine seguita, ma dopo l'arrivo di rinforzi ai vigili anche da parte di polizia e carabinieri a Firenze. Solidarietà agli agenti feriti è stata espressa dagli assessori comunali alla polizia municipale Federico Gianassi e al welfare Sara Funaro. Da quanto spiegato da Palazzo Vecchio, inizialmente erano intervenuti i vigili del reparto di sicurezza urbana, insieme a personale della direzione patrimonio immobiliare servizio casa, per dare esecuzione all'ordinanza di sgombero dell'alloggio, un'abitazione di edilizia residenziale pubblica.

Da subito però si sono «riscontrate resistenze» ed «è stato necessario il coinvolgimento di più personale anche di altri reparti e di polizia e carabinieri. Si era creato infatti un capannello di una ventina di persone che osteggiavano lo sgombero, col risultato che una donna di 50 anni, nuora dell'occupante abusivo, è stata arrestata per lesioni e altre tre persone presenti che hanno cercato di ostacolare l'azione della forze dell'ordine sono state denunciate. Quattro i vigili che sono rimasti feriti. Lo sgombero è terminato alle 13.30 con la definitiva chiusura dell'alloggio con tamponature metalliche blindate. La persona sgomberata è stata condotta in un'altra struttura comunale». Gli agenti feriti, spiegano Gianassi e Funaro, «stavano svolgendo come ogni giorno il loro lavoro sul campo» e «una volta di più hanno contribuito al ripristino della legalità. Le case Erp sono destinate ai più poveri e bisognosi, che aspettano pazientemente rispettando le graduatorie, e non a chi le occupa senza titolo».

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