Firenze, 19 agosto 2016 - Nella polemica sull'ammissibilità o meno del cosidddetto "burkini" (il costume femminile che copre interamente il corpo) arriva quella della foto postata dall'imam di Firenze, Izzeddin Elzir (presidente dell'Ucoi, l'Unione comunità islamiche): un gruppo di suore sulla spiaggia, vestite (appunto) da suore. La foto viene messa senza commento e con l'intento di equiparare i due tipi di abbigliamento. La cosa scatena una serie di commenti sul Web (sia positivi che negativi), ma qualcuno non si limita a commentare, scegliendo di "segnalare" la pagina Facebook di Izzeddin Elzir che viene, così, bloccata.
"In pratica - racconta l'imam - qualcuno ha scritto a Facebook che io non sono io, che l'identità è finta e mi hanno bloccato l'account. Così, prima della preghiera del venerdì devo mandare a Facebook una fotocopia del mio documento per dimostrare che quel profilo è mio e corrisponde a me".
Nel pomeriggio poi il profilo Facebook di Izzeddin Elzir è tornato attivo. Ma si è trattato di uno "scherzetto" poco simpatico nei confronti dell'imam che, comunque, la prende con filosofia. Riguardo alla foto, spiega così la sua scelta: "Ho voluto rispondere a chi parla di radici e valori occidentali dicendo che non sono questi, ma questa foto fa vedere che una parte importante dei valori dell'occidente è in questa foto"
L'imam sottolinea il fatto che la gran parte dei commenti positivi al suo post su Facebook "arrivano da cristiani". A chi sostiene che quella delle suore è una libera scelta a differenza di quella delle donne musulmane, l'imam replica: "Pensare che le donne musulmane siano sottomesse" fa parte di un pregiudizio. Tutti nasciamo liberi, la donna musulmana è libera. Poi, certo, ci sono realtà in cui esistono persone sottomesse e tutti insieme dobbiamo lottare contro questo. Ma se facciamo un discorso di libertà, perché togliere la libertà a qualcuno di vestirsi come vuole?".
Izzeddin Elzir è anche uno stilista e si occupa di moda e, così, conclude proprio con la moda": "Come il bikini anche questo costume arriva dall'Australia. Per molte donne non musulmane è una scelta di moda, anzi, lo mettono più donne non musulmane che donne musulmane. Poi, chiaramente, una donna musulmana lo mette perché ci crede".
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