Calci alle auto, il ritorno del bullo: il Comune gli presenterà il conto

Intervento della polizia, terzo arresto in pochi giorni. Il rebus del Tso

Il bullo di via Baracca mentre passeggia in strada con una spranga in mano

Il bullo di via Baracca mentre passeggia in strada con una spranga in mano

Firenze, 6 aprile 2017 - Non è bastato nè a calmarlo nè a fargli cambiare idea. Il pomeriggio trascorso nel reparto psichiatrico di Careggi, dove era stato portato con la forza mercoledì, per il bullo di via Baracca è stato una passeggiata di salute. Dimesso in meno di sei ore, una volta infilata l’uscita ha ritrovato la via di casa, piazzandosi di nuovo sotto la pensilina di fronte alla Lidl di Novoli. E qui, Dimitru Grisu, il 38enne rumeno che da mesi terrorizza lo stradone, ieri, dopo una notte di tregua, si è calato ancora nei panni del bullo. L’ultimo raptus è scattato alle 15 di mercoledì: calcioni a un’auto in sosta e minacce ai passanti. Tanto che la polizia è intervenuta di nuovo portandolo in questura per danneggiamento. Una misura precautelare legata alla flagranza di reato: gli atti sono stati girati al pm Benedetta Foti.

Il 38enne negli ultimi sette giorni è entrato e uscito due volte. Arrestato sabato dopo aver dato una testata a un carabiniere, era stato scarcerato dal gip per mancanza di denunce nei suoi confronti. Una libertà che ha usato per dare il peggio di sè. Sfruttando quello che sembra un cortocircuito fra Comune, Asl e forze dell’ordine.

Il trattamento sanitario obbligatorio che prevede il ricovero coatto per non più di sette giorni, infatti, tecnicamente non sarebbe stato ancora ordinato. A Palazzo Vecchio per dare il via libera con la sua firma serve la proposta motivata da parte di due medici di cui almeno uno appartenente all’Asl. Ma il foglio in Comune ancora non è arrivato. Ieri è partito anche l’ultimo sos di chi vive e lavora nel regno da recidivo del bullo, i 400 metri dal giardino di via Allori al McDonald’s: 150 firme raccolte in meno di 24 ore e allegate all’esposto consegnato ai carabinieri.

Fra le righe c’è la lista di prepotenze con cui il 38enne ha scavato il sistema nervoso della strada. «Una situazione - si legge nella denuncia - grave e allarmante fatta di violenze e danneggiamenti a cose e persone». Intimidazioni a base di botte, calci alle vetrine dei negozi, spinte e minacce a chi attende il bus di fronte alla Lidl. «Chiediamo aiuto alle forze dell’ordine per evitare che la situazione degeneri». Palazzo Vecchio intanto sta valutando se costituirsi parte civile nella eventuale vicenda giudiziaria. «La procura - ha spiegato il sindaco Nardella - ha fatto ricorso in cassazione: abbiamo dato mandato tramite l’assessore di valutare la fattibilità giuridica perché il Comune si costituisca parte civile. Siamo attivi con un potenziamento della polizia municipale in tutta l’area di Novoli».

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