Boboli, il 23 marzo arriva la nuova responsabile

E' Bianca Maria Landi, ex appartenente al Corpo Forestale: "Sarà per me una sfida appassionata ed appassionante"

Bianca Maria Landi

Bianca Maria Landi

Firenze, 20 gennaio 2017 - Il Giardino di Boboli dal 23 marzo avrà un nuovo responsabile: si tratta di Bianca Maria Landi,  ex appartenente al Corpo Forestale con esperienza nei territori di Emilia Romagna e Toscana. 

Dedicandosi a tutti gli aspetti della tutela e della valorizzazione del patrimonio botanico ed ambientale, Landi collaborerà strettamente con l'architetto Mauro Linari, capo della divisione Architettura, con l'archeologo Fabrizio Paolucci, curatore della scultura antica, con lo storico dell'arte Matteo Ceriana, curatore della scultura dal Rinascimento al contemporaneo, che si occupano dei beni artistici e architettonici presenti nel giardino.

Laureata in scienze forestali ed ambientali, poi responsabile del nucleo Investigativo di polizia ambientale e Forestale della Provincia di Bologna, recentemente, Landi è stata funzionario direttivo del Corpo Forestale dello Stato presso il Comando Provinciale di Siena.

"Un caloroso benvenuto alla nuova collega - la accoglie così Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi - che arriva giusto in tempo per mettere in sicurezza e a frutto il foltissimo patrimonio botanico, con discendenze storiche che risalgono al periodo mediceo. Dopo anni di sofferenza, nei quali invece delle piante furono potati bilanci e personale, è arrivato il momento di voltare pagina: l'ultimo momento ancora adatto a salvare l'eredità agraria, forestale e floreale di Boboli, che nella sua ricchezza e configurazione storica è unica al mondo".

"Sono onorata dell’incarico che mi è stato affidato – commenta Bianca Maria Landi – prendersi cura del Giardino di Boboli rappresenta per me un patto di dedizione a Firenze, alle sue radici, ad un luogo che è plasmato dalla cultura dell’uomo e della natura e che tale cultura racconta in mille sfumature. Qui le dinamiche ed i ritmi naturali si fondono da sempre con i saperi, il genio e la cura infinita che il Giardino richiede. E’ un luogo che è stato e che sarà. Dei suoi equilibri delicatissimi dobbiamo farci tutti consapevoli custodi. Sarà per me una sfida appassionata ed appassionante, in cui so di poter contare sul prezioso supporto della Direzione delle Gallerie degli Uffizi, dei colleghi che mi hanno preceduto in questo incarico, di quelli con i quali lavorerò fianco a fianco e soprattutto di quanti dedicano a questo posto, ogni giorno, da anni, una silenziosa e profondissima cura".

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