Bimba in coma per le ustioni, crescono i sospetti sulla madre

Firenze, le bruciature sono sparse in varie parti del corpo

La polizia in azione

La polizia in azione

Firenze, 28 luglio 2017 - E' in coma farmacologico al Meyer, quindi gravissima, la bambina fiorentina di dodici anni rimasta ustionata dopo che la mamma le ha lavato la testa con la benzina per toglierle i pidocchi e poi si sarebbe accesa una sigaretta. Ma la procura nutre qualche dubbio, sulla prima ricostruzione dell’accaduto, che vede la mamma indagata per lesioni.

La «geografia» delle ustioni, che avvolgono il corpo della piccina, appare poco compatibile con l’«impacco» che la donna avrebbe riferito ai presenti di aver applicato sul cuoio capelluto. L’unico punto della parte alta del corpo a non essere stato raggiunto dal fuoco è proprio la parte della cute. Come è possibile, se proprio sul cuoio capelluto fosse stato applicato l’impacco? I capelli arsi sono quelli che poggiavano sulle spalle: in quel punto, sulla faccia, sull’addome, e sugli arti, si concentrano le bruciature che tengono i sanitari con il fiato sospeso.

Altro particolare che fa riflettere, dopo il sopralluogo nell’appartamento di Coverciano dove è avvenuta la tragedia, è il ritrovamento di un normale prodotto per la cura dei pidocchi (dunque, perché usare la benzina?) e la totale assenza di tracce della benzina usata per questo sciagurato trattamento: né una bottiglietta, né un flacone. Nulla. Di collegabile a quanto avvenuto, soltanto le coperte con cui probabilmente la mamma ha cercato di spegnere le fiamme che avvolgevano la figlia. A innescare il fuoco, sarebbe stata l’accensione di una sigaretta.

Ma sull’indagine avviata dalla procura pesa come un macigno il ritardo con cui è stato segnalato l’evento alla procura. Il sopralluogo nell’appartamento è avvenuto addirittura a quattro giorni di distanza, almeno una persona in possesso delle chiavi è entrato nell’alloggio per chiudere le finestre.

E la mamma? Portata all’ospedale Cisanello di Pisa, è ancora sotto choc. Gli inquirenti hanno provato ad interrogarla ma di fatto non sono riusciti a ricavare nulla di utile per la ricostruzione dell’accaduto. Inevitabili gli accertamenti, con l’aiuto dei servizi sociali ai quali si era rivolta poco tempo prima del terribile fatto, sul suo rapporto con la bimba e anche con il padre di lei, con il quale non stava più insieme.

Nel piccolo appartamento, giovedì della scorsa settimana, c’erano soltanto mamma e figlia. L’incidente sarebbe avvenuto nella cucina-soggiorno. Quando si è innescato il rogo, la donna avrebbe infilato sotto la doccia la bambina, gesto che purtroppo ha aggravato le ustioni. Le urla, avrebbero richiamato i vicini, che sono in corsi in loro aiuto. Poi sono scese in strada ad aspettare l’arrivo dell’ambulanza, che è corsa al pronto soccorso del Meyer. L’altro giorno, è stata sottoposta a un nuovo intervento. Ma le sue condizioni destano molta preoccupazione.

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