Lorenzo Baglioni racconta Benni al "Bar sport" / FOTO

Il classico della narrativa umoristica di Stefano Benni rivive a teatro grazie all'attore fiorentino

Lorenzo Baglioni, in un momento dello spettacolo Bar Sport

Lorenzo Baglioni, in un momento dello spettacolo Bar Sport

Firenze, 26 marzo 2017 - Dal classico della narrativa umoristica di Stefano Benni, al genio creativo di Lorenzo Baglioni. E' “I racconti del Bar Sport”, l'esilarante spettacolo portato in scena con sei repliche al Teatro di Rifredi, dove ogni sera ha registrato il sold out.

Grande, come sempre, il successo personale dall'attore fiorentino che, accompagnato dall'inseparabile band e con la regia di Angelo Savelli, ha riproposto le situazioni più esilaranti di un'opera quanto mai attuale. Certamente i tempi sono cambiati. Ma le caratteristiche e le qualità dei personaggi, che alimentano stereotipi di vita da bar, quelli sono immortali. E Lorenzo è riuscito nell'impresa non facile di sceneggiare il libro, utilizzando come un copione quelle pagine che, lui stesso, definisce un vero e proprio “testo sacro”.

Quello che ne è emerso è infatti una “stand-up comedy”, infarcita di tutti gli ingredienti con i quali Lorenzo rende appetibile e delizioso ogni suo lavoro. Ci sono infatti le canzoni, rigorosamente scritte a quattro mani con il fratello Michele, ma anche i monologhi con i quali, oltre a strappare un sorriso, l'attore riesce a suscitare delle riflessioni su temi più seri. Impressionante la sua capacità di alternare a una perfetta dizione, dialetti non certamente suoi come il milanese e il romanesco.

Un Lorenzo Baglioni sempre più pronto a raccogliere l'eredità del grande Leonardo Pieraccioni, grazie a una presenza scenica che ricorda molto gli esordi del grande attore fiorentino, dal quale ha sicuramente attinto, ma che Lorenzo completa con una sua impostazione colta che ben si evidenzia nei contenuti dei testi. Emblematici in tal senso i suoi “tutorial” matematici, primo fra tutti quello dedicato al Teorema di Ruffini, dove il comico, che non scordiamoci è laureato in matematica e ha un passato da insegnante, spiega con incredibile semplicità uno degli argomenti più ostici per gli studenti. Come è nata l'idea di uno spettacolo sull'opera prima di Stefano Benni? “E' stata una proposta del regista Angelo Savelli quella di portare il scena il Bar Sport, proposta che ho accolto subito con entusiasmo e nella quale siamo riusciti a coinvolgere anche lo stesso Benni. La maggiore difficoltà ma anche la nostra sfida, è stata quella di capire come rendere efficace anche in teatro, un libro scritto non certamente a uso e consumo di uno spettacolo. Ci siamo per questo permessi di “ritoccare” in alcune parti il testo originale. Ci sono delle parti di Benni che non rimaste inalterate e altre che sono state un po' riadattate al contesto. Nelle canzoni, scritte con Michele, abbiamo invece cercato di riportare ai giorni nostri quello che era stato il lavoro di Benni sui bar. Bar Sport Duemila, l'ultima versione del suo libro, ha infatti quasi 20 anni. Quindi era necessario rintracciare un'estensione che trovasse sede nei giorni nostri”. Guardando lo spettacolo si può parlare di un Benni “Baglionizzato”... “Questo mi sembra troppo io direi più che si tratta di un Baglioni che ha avuto la possibilità di avere sotto mano un testo fortissimo che è quello di Benni. E mi sono preso la libertà di farlo mio. Ogni attore si esprime infatti attraverso il suo linguaggio e per rendere tutto più forte ho quindi arricchito lo spettacolo con alcune delle canzoni dei miei video e con inediti scritti appositamente per completare la rappresentazione, come ad esempio un immancabile bar di Facebook”. Sicuramente in “I racconti del Bar Sport” si vede un Lorenzo diverso e “cresciuto” rispetto allo spettacolo Selfie, portato in tournée in vari teatri “Si tratta di uno spettacolo sicuramente più strutturato, grazie a Benni ma grazie anche alla mano esperta di un registra come Angelo Savelli, che ha diretto grandi attori del panorama italiano, il quale ha costruito e impacchettato il tutto in modo molto più curato. E sono contento che le persone abbiano modo di vedere un lato di me che non emerge spesso nei video, anche se l'ho fatto per tanti anni, che sono le parti di atmosfera e di recitazione pura, dove posso mostrare anche il mio lato serio e non solo quello comico”. Un personaggio poliedrico dunque, Lorenzo Baglioni, che passa con grande disinvoltura dal web alla musica, dalla televisione (recentemente è apparso nella fiction “Il bello delle donne...alcuni anni dopo” n.d.r.) al teatro. Ma in realtà, Lorenzo Baglioni, cosa vuol fare da grande?

“Vorrei riuscire a continuare a fare un po' di tutto – conclude Lorenzo – perché ogni mezzo di comunicazione ha le sue peculiarità. Il teatro è ad esempio una forma di espressione che si rivolge a un pubblico di nicchia e live, mentre la televisione ha utenti e tempi diversi. Il web a sua volta ti permette di raggiungere un numero incredibile di persone, con spontaneità e immediatezza. Ma in tutto questo c'è un minimo comune denominatore: – e figuriamoci se Lorenzo, da buon matematico, non riusciva a trovarlo – continuare a divertirmi, come sto facendo adesso. Se ci sarà questo sarò ben contento di continuare a fare tutto”. Lo spettacolo “I racconti del Bar Sport” è una produzione Ridens e tornerà in scena il 31 marzo al Teatro Giotto di Vicchio e il 1° aprile al Teatro Comunale di Cavriglia. E dopo la pausa estiva, lo spettacolo sarà riproposto in autunno in altri teatri italiani.  

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