I 6 luoghi più romantici per baciarsi e farsi un selfie a Firenze

Firenze è la città più fografata dagli innamorati di tutto il mondo. Ecco quali sono i posti più 'intriganti' per darsi un bacio

Baci a Firenze

Baci a Firenze

Firenze, 23 gennaio 2018 - Ecco i sei luoghi più romantici per immortalarsi a Firenze con un bacio in un selfie.

1) VIA DEL CORNO

Nel vicolo degli amori letterari. Per gli amanti del vintage

A DUE PASSI da Palazzo Vecchio e a tre da piazza San Lorenzo potete scovare, cercandola con attenzione, via del Corno: un vicolo stretto e corto, piano stradale lastricato, senza marciapiedi, dove il sole dai tetti alti dei palazzi s’infiltra a fatica. Il silenzio però è una costante, così come i fiori ai balconi delle case, ordinate a schiera. Non è certo la panoramica che offre a eleggerlo sfondo per un bacio, ma la sua seducente cornice letteraria. E’ proprio qui infatti, dentro le finestre delle case a lato della strada che vivono gli amori nati dalla penna di Vasco Pratolini, lo scrittore di «Cronache di Poveri Amanti», romanzo neorealista del 1946 ambientato nella Firenze degli anni ‘20. Talmente bello che il regista Carlo Lizzani ne trasse un film nel 1953, con Marcello Mastroianni e Antonella Lualdi. Nelle quattrocentonovantaquattro pagine del romanzo, e in questa via, tutti fanno tutto per amore: della propria donna, dei propri ideali, dei figli, del lavoro, della rivoluzione, dell’Italia. E’ proprio in via del Corno infatti che il maniscalco Maciste trascorse la vita con la moglie Margherita prima di essere ucciso dai fascisti, qui il carbonaio Nesi si lasciò soffiare l’amante, Aurora, dal figlio Otello, con il quale poi si sposò. Qui Milena da ragazza diventò donna e prese come sposo Alfredo. Prendetevi quindi tutto il tempo per scambiarvi un bacio in mezzo alla strada, all’ombra degli amori dei poveri amanti.

1) PONTE VECCHIO

Un bacio al sapore dei grandi classici

UN GRANDE classico che tra i luoghi eletti scenari per un bacio non può mancare è Ponte Vecchio, la cui bellezza già da sola basta a levare il fiato. Ma non abbiate fretta. Una passeggiata mano nella mano lungo la galleria degli Uffizi è d’obbligo. Quasi ogni sera infatti i suoi scalini diventano con un po’ di fantasia palchetti per godersi un concerto a cielo aperto. E spesso sono i violinisti di strada con le loro arie malinconiche e lente a salire in scena. Altrimenti l’alternativa è una passeggiata sotto i portici che sorreggono il corridoio vasariano, a lume di lampione, dove a suonare con i suoi fruscii è l’Arno. Aspettate comunque l’ora del tramonto per salire su Ponte Vecchio e scambiarvi un romantico bacio, mentre il fiume si tinge di rosso e i musicisti di strada iniziano a intonare le loro melodie. L’unico dubbio che a metà strada può assalirvi è se scegliere la terrazza occidentale, che dà sul ponte alle Grazie, accettando quindi le spalle del Cellini, o se affacciarvi su quella orientale, incorniciata dalle vetrine scintillanti degli orefici e dal corridoio del Vasari. Che sia a est o a ovest, su orizzonti così lontani e aperti, non possono che prospettarsi per voi baci languidi e lunghissimi.

3) BELLOSGUARDO

I panorami della prima volta

DALLA COLLINA di Bellosguardo Firenze sembra una cartolina dipinta a mano: porta San Frediano, il Duomo, Palazzo Vecchio, Santo Spirito, Santa Croce, villa Pagani, il giardino Torrigiani, palazzo Pitti. Tutti riuniti per offrirsi ai vostri occhi da una vista suggestiva e per lo più sconosciuta al turismo di massa. Tra gli ulivi e il silenzio, questo è il luogo principe per scambiarsi il primo bacio in un luogo appartato, dove si può essere teneri timidi e impacciati di fronte a tutta la città, ma senza esser visti da nessuno. E se non dovesse bastare, sappiate che anche questa collina ha il suo amore d’autore: fu proprio Bellosguardo a vedere tra il 1812 e il 1813 sbocciare e tramontare l’amore tra il poeta Ugo Foscolo e Quirina Mocenni Magiotti, una nobildonna di Siena, che – secondo quanto riporta Gino Capponi in «I contemporanei Italiani» – : «lo amò serena, costante e infaticabile per tutta la vita», senza essere corrisposta. Per di più nella Villa Torricella, distrutta nei primi del Novecento e un tempo ubicata di fronte all’attuale Villa dell’Ombrellino, Foscolo compose i versi del celebre carme «Le Grazie».

4) PIAZZA SANTA CROCE

Se l'amore è clandestino.....

PIAZZA SANTA CROCE, nonostante la sua notorietà e il suo carattere mainstream, è stata scelta per l’amore clandestino che si consumò nel 1700 tra il poeta Vittorio Alfieri e la contessa d’Albany, Luisa Stolberg, moglie del pretendente al trono d’Inghilterra Carlo Edoardo Stuart. I due si conobbero nel 1777 proprio all’interno della Basilica di Santa Croce, un colpo di fulmine che li condannerà ad amarsi fortemente e clandestinamente sino alla morte del marito. L’Alfieri considerò la contessa la musa ispiratrice della sua arte «La mia unica donna, la vita della mia vita, la dolce metà di me stesso» - scrive il poeta nella sua «Vita» - e a lei dedicò il sonetto iniziale della tragedia Mirra. Mentre la Stolberg alla morte del poeta si occupò di pubblicarne le opere postume e di seppellirne le spoglie in Santa Croce, nel monumento che lei stessa commissionò ad Alessandro Canova. Concedetevi dunque un bacio struggente all’ombra di una grande passione, seduti comodamente su una panchina o in piedi in mezzo alla piazza e alle persone, sotto la facciata di Santa Croce.

5) PIAZZA SANTISSIMA ANNUNZIATA 

Qui si affaccia la finestra delle attese

NON SARÀ IL BALCONE di Romeo e Giulietta a Verona, ma anche Firenze ha la sua finestra delle (struggenti) attese, rinominata dai fiorentini «la finestra sempre aperta». E’ l’ultima a destra di palazzo Budini-Gattai, un tempo palazzo Grifoni , quello a mattoni rossi sul lato opposto della Basilica di piazza Santissima Annunziata , all’angolo con via de’Servi. Il luogo ideale per scambiarsi un bacio atteso da tempo. Una leggenda narra infatti che in quelle stanze vivesse sul finire del ‘500 una giovane coppia di sposi, la cui felicità venne interrotta brutalmente dalla guerra. Il marito, un tale Grifoni, fu chiamato alle armi e partì a cavallo, ma non prima di aver ricevuto dalla finestra l’ultimo saluto della moglie. Ed è proprio affacciandosi ogni mattina, pomeriggio, sera e notte da quella che la sposa continuò ad aspettarlo per tutta la vita. Finché un giorno, ormai vecchia, morì mentre spiava speranzosa i movimenti della piazza. Oggi le sue persiane sono spesso aperte o almeno socchiuse - provare per credere – e lo sono per permettere allo spirito della donna di continuare ad attendere il ritorno dell’amato.

6) SANTA MARGHERITA DEI CERCHI

La cappella di Dante e Beatrice. "Va dicendo a l'anima: sospira"

PER GLI ULTIMI romantici o i dantisti appassionati questa è la meta di un vero e proprio pellegrinaggio. E come può non esserlo anche per gli innamorati? Il portone di Santa Margherita dei Cerchi, meglio conosciuta come la chiesa di Dante e Beatrice, è un autentico monumento immortale all’amore. Sembra infatti che proprio al suo interno Dante abbia visto la “tanto gentile e tanto onesta” Beatrice per la seconda volta, dopo il primo incontro avvenuto all’età di 9 anni. Un quadro di una pittrice inglese in stile preraffaellita, collocato alla destra dell’ingresso della chiesa, suggella questo fatidico incontro. L’ipotesi non è inverosimile, dato che il poeta abitava a pochi passi dalla chiesa e Beatrice aveva al suo interno sepolti alcuni familiari, fra cui il padre. Santa Margherita de’Cerchi sembra quindi essere stata spettatrice dell’ amore più sublimato, desiderato, e mai appagato di sempre. Fatto di sguardi rubati, alta poesia, ma senza mai neanche l’ombra di un bacio. E’ anche solo per questo merita scambiarsene uno, non troppo audace, di fronte al portone della cappella. Senza dimenticarsi, prima di andare via, di entrare nella chiesa e lasciare un bigliettino nel cestino di fronte alla tomba «simbolica» dell’angelica Beatrice Portinari. Potrebbe portarvi fortuna. Tutti gli innamorati le dedicano e le demandano le loro preghiere da secoli.

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