La Pet therapy con i bambini. Sempre più utilizzata ed efficace / FOTO

E all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze arrivano nuovi fondi

Da sinistra Gerakis, Boldrini, Damiano, Leila Signorelli, F. Signorelli, Benedetti, Mugnai

Da sinistra Gerakis, Boldrini, Damiano, Leila Signorelli, F. Signorelli, Benedetti, Mugnai

Firenze, 23 febbraio 2018 - La Pet therapy è molto importante per tutti, ma lo è ancora di più quando si tratta di bambini. All’ospedale pediatrico fiorentino Meyer - antica istituzione e ‘pilastro’ delle cure all’infanzia - sono ormai tantissimi anni che la pet therapy ‘è di casa’ (e recentemente è stata estesa anche ai piccoli pazienti con disagi psichici) e i vantaggi che i piccoli ricoverati ne traggono sono davvero straordinari.

I medici  e i dirigenti del Meyer lo confermano: «Il ricovero di un bambino – spiega Gianpaolo Donzelli, presidente della Fondazione Meyer - rappresenta una improvvisa e spesso dolorosa interruzione della vita quotidiana. Un inatteso venir meno dei propri punti di riferimento a cui ancorare la mente, il corpo e il cuore. L’attività di Pet therapy rappresenta in questo contesto un elemento significativo del processo globale di cura per avere un atteggiamento positivo per affrontare la malattia».

Ed è di poche settimana fa la notizia che sono arrivati nuovi fondi a favore di questa speciale terapia: Best and Fast Change, uno dei principali cambiavalute turistici in Italia, ha rinnovato il suo sostegno con una donazione di 10 mila euro. La collaborazione con l’ospedale, fanno sapere da Best and Fast Change (che è stata fondata nel 1999 a Firenze da Giuseppe Signorelli e da suo figlio Fabrizio, e da anni affianca il Meyer nelle iniziative di responsabilità sociale d’impresa, rivolte all’infanzia e all’adolescenza) ha l’obiettivo di accendere sorrisi e portare sollievo ai piccoli pazienti con l’aiuto di dolci amici a quattro zampe guidati da conduttori professionisti.

«L’interazione tra bambini e animali rappresenta un supporto prezioso alle terapie tradizionali – commenta Fabrizio Signorelli, fondatore e amministratore unico di Best and Fast Change –. Lo sguardo tenero e lo scodinzolio felice di un cane sanno portare conforto e gioia anche a familiari e operatori. Per questo abbiamo scelto, con animo emozionato, di contribuire ai progetti di Pet Therapy portati avanti dalla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer».

Ma come funziona nello specifico la Pet therapy? Ce lo spiega Francesca Mugnai, presidente dell’associazione Antropozoa e responsabile degli interventi assistiti con gli animali al Meyer. «I cani sono quotidianamente presenti all’interno dell’ospedale Meyer e del reparto di neuropsichiatria infantile - dice Mugnai - Il lavoro è sempre più in accordo con la parte medica: è proprio il medico a individuare i piccoli pazienti con i quali lavorare e gli obiettivi da raggiungere: devono camminare, essere distratti, oppure hanno un tono dell’umore difficile».

«Il lavoro  degli operatori - sottolinea Francesca Mugnai - è a stretto contatto anche con gli infermieri: un rapporto quotidiano, la sera ci indicano cosa fare il giorno successivo, tipo far camminare un bambino, far muovere il collo a un altro. Si tratta di un’attività sempre più clinica, utilizzando la risorsa dell’animale in maniera sistemica. I cani impiegati al Meyer sono 6: Galileo, Malì, Budino, Muffin, Gioia, Miga, accompagnati da 4 operatori umani».

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