Inchiesta anarchici, due donne ai domiciliari / VIDEO / FOTO

Sono considerate le autrici di numerose scritte di stampo anarchico comparse sui palazzi del centro. L'inchiesta della procura il 31 gennaio aveva portato a 3 arresti; 35 gli indagati

La polizia  a San Salvi

La polizia a San Salvi

Firenze, 27 marzo 2017 - Due donne di 20 e 38 anni sono state arrestate dalla polizia, in esecuzione di misura di custodia cautelare ai domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta della procura fiorentina su esponenti di area anarchica, che il 31 gennaio scorso aveva portato all'arresto di tre persone e all'emissione di misure restrittive per altre sette. Colpito dalla misura dell'obbligo di presentazione alla pg un uomo di 29 anni.

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Le due donne, già sottoposte ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sono state poste agli arresti come aggravamento della misura, dopo essere state denunciate poiché considerate le autrici di numerose scritte di stampo anarchico ( comparse nelle scorse settimane sui palazzi del centro di Firenze. Secondo quanto accertato dalla digos fiorentina, le due, immortalate dalle telecamere cittadine, hanno vergato le scritte insieme al 29enne, nella notte tra il 2 e il 3 e in quella tra il 9 e il 10 marzo scorsi. Nell'inchiesta delle procura, coordinata dal pm Filippo Focardi e condotta da polizia e carabinieri, risultano indagate complessivamente 35 persone.

I reati contestati sono, a vario titolo, associazione a delinquere, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamenti di sedi politiche e edifici del centro storico oltre che di mezzi delle forze dell'ordine e di soccorso, porto di armi improprie, detenzione e trasporto di materiale esplodente, violenza privata e rapina impropria.

"Le nuove scritte vergate sui muri", si legge nelle carte dell'inchiesta, "non fanno altro che ribadire lo scopo dell'associazione", "nonché che l'associazione continuerà ad operare con le medesime modalità, non escludendo anche lo scontro con le forze dell'ordine" o "atti di violenza privata".

Le scritte, tra cui alcune contro lo Stato, le forze dell'ordine, la magistratura e i militari, comparse sui muri di numerosi palazzi storci del centro, erano tutte firmate con la 'a' cerchiata simbolo dell'anarchia.

Tra queste, la scritta 'Ale Fra e Miche liberi', chiaro riferimento ai tre esponenti di area anarco-insurrezionalista finiti ai domiciliari il 31 gennaio scorso. Altre frasi, tra cui '650 motivi per non parlare con gli sbirri', fanno riferimento all'articolo 650 del codice penale che punisce l'inottemperanza dei provvedimenti dell'autorità: secondo quanto spiegato dalla polizia, sono state scritte in segno di protesta dopo che una decina di anarchici era stata invitata a presentarsi in questura sempre nell'ambito di indagini sulla galassia anarco-insurrezionalista. Vergate sui muri anche frasi offensive verso il magistrato che coordina l'inchiesta e il dirigente dell'ufficio di polizia che ha condotto gli accertamenti, additati, spiegano gli investigatori, come veri e propri obiettivi dell'organizzazione.

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