Alluvione, immagini e ricordi alla mostra de La Nazione

Da Lotti a Della Valle, tanti ospiti all'apertura della mostra

Alluvione Firenze, la mostra a La Nazione

Alluvione Firenze, la mostra a La Nazione

Firenze, 7 novembre 2016 - "Una mostra bellissima e importante, chiara e senza fronzoli che vuole sono fare una cosa: raccontare. E la fa benissimo". Così il maestro Gabriele Lavia ieri all’inaugurazione della mostra «L’Arno straripa a Firenze» aperta ieri alla città e che tutti potranno vedere gratuitamente fino al 19 novembre nella sede del nostro giornale, in via Paolieri 2. Commossa e partecipe di questo tuffo nel passato che la riguarda dal più profondo la nostra editrice, Marisa Monti Riffeser, figlia di Attilio Monti, editore che accoglieva a Bologna, nella sede del Resto del Carlino, i giornalisti de La Nazione che portavano lì a stampare le pagine del giornale. L’alluvione dunque, trattata in questo percorso quasi come un racconto mediatico e umanissimo: ieri tantissime persone sono state a rendere omaggio non solo al nostro giornale ma in qualche modo a una famiglia che ha fatto grande la storia di Firenze. Le immagini su touchscreen arrivano al cuore: lo stilista Toni Scervino è commosso, come lo sono l’ex sindaco di Firenze, Giorgio Morales, e la regista Cinzia Th Torrini che da addetta ai lavori, riconosce la bellezza dei filmati proposti. Uno, è quello famoso, di Franco Zeffirelli; l’altro è una testimonianza dei nostri colleghi che raccontano quel che accadde quel 4 novembre dei 50 anni fa, e l’ha curato il nostro Stefano Cecchi. Ci sono nomi illustri di colleghi: Sandro Bertuccelli, figlio di Elvio, mitico capocronista de La Nazione e Paolo Ermini.

Visita gradita anche quella del presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi. E c’è anche il presidente della Fondazione Teatro della Toscana e direttore della Pergola, Marco Giorgetti: «E’ qualcosa di straordinario – ammette – che va oltre il vedere e arriva a farci sentire». Un antiquario e gallerista come Filippo Pananti, e professori come Cosimo Ceccuti e Sandro Rogari: «E’ una commozione vedere, rivivere», dicono quasi insieme i due docenti. Un riconoscimento meritato per Federica Rotondo, che questa mostra ha messo su con impegno, arriva anche dai vecchi colleghi, maestri per noi, che hanno nomi come Aurelio Scelba, Cesare Sartori, Guido Parigi Bini, Antonio Villoresi, Enrico Bosi. Tra i politici la fiorentina eurodeputata Pd, Simona Bonafè e il coordinatore di Forza Italia Marco Stella.

C’era anche il coloratissimo Wanny Di Filippo, patron de Il Bisonte con la sua inconfondibile giacca Casentino: «Vorrei quasi averla fatta io questa cosa da quanto mi piace», dice sorridendo. Come l’ex ministro Lamberto Dini, ognuno ha il suo ricordo. C’è Donatella Luccianti dè Peverelli e c’è Francesco Mazzei figlio di quel Lapo Mazzei presidente della Cassa di Risparmio di Firenze dal 1980 al 1992. Un saluto e un ringraziamento alla signora Monti Riffeser «per questa mostra – dice – che dovrebbero vedere tutti i giovani». All’inaugurazione presenti anche don Giovanni Momigli, l’imprenditore Niccolò Manetti, il presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi col portavoce Lapo Cantini e Paola Morini in rappresentanza di Cna. Arriva il sindaco Dario Nardella e il Sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio Luca Lotti: solo complimenti per un lavoro fatto col cuore. E con il grande potere di qualcosa di infinitamente lieve e importante: la carta.

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