Scuole chiuse ma l’allerta è un flop. Bambini a casa, genitori infuriati

Rabbia sui social: "Famiglie in difficoltà con inutile allarmismo"

Studenti in una foto d'archivio

Studenti in una foto d'archivio

Firenze, 12 dicembre 2017 - "Siete ridicoli. Invece di pensare alla manutenzione ordinaria e a pulire le fogne e i fiumi riuscite solo a diramare i bollettini di allerta. Incompetenti e basta". Federico è uno dei tanti cittadini che, sui social, si è scagliato contro gli amministratori, ‘rei’ – secondo molti – di esagerare con gli allarmi. O meglio: "Quando c’è la vera allerta rossa tutti zitti. E poi piangiamo i morti come a Livorno. Quando invece prevedete catastrofi, è la volta buona che possiamo stare tutti tranquilli", è tranchant Luisa. I ‘leoni da tastiera’, si sa, sono sempre in agguato. Quando poi vengono chiuse le scuole e le famiglie sono costrette a fare i tripli salti mortali tra nonni, baby sitter e mamme-amiche, allora sì che la rabbia esplode.

"Complimenti per la chiusura delle scuole a Sesto – non trattiene la rabbia più di un genitore –. Per un po’ di vento, che non avrebbe in alcun modo scalfito i nostri figli, abbiamo dovuto sborsare un sacco di soldi per far venire d’urgenza la baby sitter. In pratica, oggi siamo andati a lavorare per questo. La prossima volta il conto dovrebbe andare a voi, cari politici. Così, forse, ci penserete due volte a chiudere gli istituti".

Se gli studenti hanno fatto salti di gioia, i genitori hanno iniziato la settimana nel peggiore dei modi. "Anche perché – osserva Antonella – tutto questo arriva dopo un ponte di cui non certo tutti hanno potuto godere. E venerdì ci sarà l’ennesimo sciopero a scuola. Mi domando come mai le braccia vengano sempre incrociate il fine settimana. Un vero mistero…. Anzi, una vergogna bella e buona. Chi ha uno stipendio sicuro mette in croce i precari. Questa è l’Italia".

C’è poi chi non capisce come mai a Sesto le scuole siano rimaste chiuse e invece a Firenze tutto sia stato regolare. «Mi spiegate la differenza tra un ragazzino che va a scuola a Sesto e uno che invece va a Rifredi?», chiede Rosanna. Mentre Massimo Parrini risponde direttamente al vicesindaco Cristina Giachi, che su Facebook si era premurata di informare i cittadini. «Nelle scuole fiorentine – osserva il cittadino – sono venuti anche ragazzi e docenti provenienti dai comuni in cui l’allerta era rossa. Insomma, hanno corso dei rischi… Non capisco, ma mi adeguo».

Ma c’è anche chi spezza una lancia a favore dei sindaci. «Se l’allerta è rossa, è bene non fare troppo gli spiritosi. Troppo facile prendersela dopo, quando sappiamo che non è successo niente. Ma se fosse successo davvero qualche guaio serio?», argomenta Serena. Mentre Marco ci va giù pesante: «Sarebbe bene che il Comune di Sesto non prendesse i venti euro di retta giornaliera del nido. Se non vado al lavoro, perdo soldi. Pretendo dunque che mi venga restituita la retta. Per non parlare poi delle maestre che ieri, pagate, hanno fatto vacanza».

Elettra Gullè

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