"Casa mia è occupata. E io, precaria, vivo in affitto"

Una storia paradossale. La denuncia di una giovane: "Cinque tentativi di sfratto a vuoto"

Filomena D'amico

Filomena D'amico

Firenze, 20 aprile 2016 - Una storia surreale. Filomena D’Amico è una giovane abruzzese giunta a Firenze sei anni fa. I suoi genitori, che nella nostra città avevano vissuto da giovani, nel 2004 decidono di comprare una piccola casa, in via Palazzuolo e di intestarla alla figlia. La mettono in affitto e con i 600 euro che ne ricavano mensilmente pagano una parte del mutuo. Nel 2010 cambia l’inquilino e l’alloggio viene dato ad un uomo di 30 anni dello Sri Lanka. Il primo anno nessun problema, i pagamenti arrivano con regolarità. Nel frattempo viene raggiunto anche da moglie e primo figlio. Pochi mesi più tardi la compagna partorisce il secondogenito. E, contemporaneamente, il dovuto per la locazione non viene più corrisposto.

"Per mesi non si è fatto trovare al telefono – racconta Filomena –. Abbiamo dovuto prendere un avvocato. La mia è una famiglia che non può certo essere definita ricca. Io nel frattempo vivevo a Firenze e dovevo, a mia volta, pagare un affitto. In sostanza i miei genitori pagavano il mutuo, io da precaria l’affitto e le tasse su quella che lo Stato considera una seconda casa. Il nostro inquilino invece viveva tranquillo senza dare nemmeno un euro". Dopo una lunga battaglia legale, Filomena scopre che l’uomo che soggiorna nel suo alloggio ha un lavoro regolare, assunto in un ristorante fiorentino a tempo indeterminato. "Non è cioè il solito caso di moroso incolpevole, cioè di un soggetto che smette di pagare l’affitto perché ha perso il proprio impiego.

Lui è stato alcuni mesi senza un lavoro ma poi lo ha ritrovato. Ma a noi non ha mai detto niente. Non ha cercato di pagare, almeno una parte del suo debito. In questo caso anche il Comune ha difficoltà nell’intervenire. Non pagare è una scelta. Consapevole e cosciente". Scatta così la richiesta di pignoramento di un quinto dello stipendio, che viene accordata nel 2014. "Ma i soldi iniziano ad arrivare, per varie magagne burocratiche, solo a marzo 2015. Nel frattempo sono stati ben cinque, di cui due con la forza pubblica, gli sfratti non eseguiti. E a maggio ci sarà il sesto".  

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