Abusi su minori: al via il primo corso pediatri per rete 'salvabimbi'

Decolla il primo corso di formazione di 30 pediatri toscani sugli strumenti clinici e giuridici per riconoscere e intercettare i segnali delle violenze

Abusi su minori, foto generica (Foto Germogli)

Abusi su minori, foto generica (Foto Germogli)

Firenze, 22 ottobre 2016 - L'abuso sui minori resta un'emergenza. Anche in Toscana i numeri forniti dal Codice Rosa attivo nelle Asl della nostra Regione presentano un bollettino di guerra spaventoso, se si considera che nel 2015 sono stati ben 426 i bambini e gli adolescenti toscani oggetto di violenze.

La buona notizia è che è al via il primo corso pediatri per rete ‘salvabimbi’, previsto dal progetto lanciato e sostenuto da Menarini, in collaborazione con Telefono Azzurro, la Società Italiana di Pediatria (Sip), la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e l'Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI). L'iniziativa prevede la creazione su tutto il territorio nazionale di una rete antiabuso di 15mila pediatri e medici di base.

E a Firenze, dove nel maggio scorso è stato presentato il progetto, decolla il primo corso di formazione di 30 pediatri toscani sugli strumenti clinici e giuridici per riconoscere e intercettare i segnali delle violenze. Gli esperti ci dicono che, per quanto riguarda i casi toscani, nell’88% dei casi si può parlare di maltrattamenti e nel 12% di abusi. Tre casi su quattro riguardano bambini e ragazzini dai 7 ai 17 anni, due su tre sono bimbi di nazionalità italiana. Più a rischio le femmine: 239 contro 187 maschi. Sappiamo però che si tratta di un tipico fenomeno “iceberg” sottostimato, soprattutto perché l’abuso, una volta su due, viene messo in atto da una persona appartenente al nucleo familiare.

E' ciò che emerge secondo i dati del Dossier Pedofilia 2016, a cura di Telefono Azzurro, Dallo stesso documento emerge come tra il 2014 e il 2015 le richieste di aiuto per casi di abusi sessuali su bambini e adolescenti pervenute a Telefono Azzurro siano aumentate: in particolare, quelle arrivate al 114 Emergenza Infanzia sono passate dal 5,4% del 2014 al 6,7% del 2015, soprattutto perché l’abuso, una volta su due, viene messo in atto. Le sofferenze restano spesso coperte dal silenzio ed è per questo che Menarini si è fatta capofila di questa iniziativa che porterà a formare 15.000 pediatri e medici di base “sentinella, in quanto saranno ‘allenenati’ a riconoscere i segnali inespressi dell’abuso, diventando così essi stessi una “sentinella” del disagio dei minori e punto di riferimento di altri colleghi locali per informare e fornire consigli qualificati.

La prima rete antiabuso al mondo si sta perciò allargando a tutto il territorio. Il progetto della rete antiabuso è sostenuto con un investimento di un milione di euro da Menarini. “I pediatri svolgono un ruolo chiave nel percorso di crescita sana ed equilibrata del bambino e sono il primo punto di contatto con il sistema sanitario, ma soprattutto il punto di riferimento e di fiducia a cui l’intera famiglia affida i propri bambini negli anni più delicati – spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, e docente di Neuropsichiatria Infantile -. Per questo sono loro a dover avere le competenze per decifrare i segnali d’allarme quando un bambino sta attraversando momenti problematici o si trova in situazioni di rischio”. “In Toscana i casi di abuso e maltrattamento non sono affatto pochi -  commenta Stefania Losi del Meyer, fra i formatori del corso fiorentino -. Casi a cui è stato assegnato il Codice Rosa, che prevede un percorso specifico e dedicato per la vittima e per esempio elimina le attese e assegna stanze dedicate ai pazienti per una valutazione nella massima tranquillità. Per questo riteniamo necessario sensibilizzare tutti gli operatori: i pediatri di famiglia ma anche i medici di medicina generale che devono perciò essere formati a riconoscere il ‘non detto’ dei segnali del disagio. Anche tutti gli operatori ospedalieri devono essere sensibilizzati, perché capita che i genitori portino il minore al Pronto Soccorso ed è lì che medici, infermieri, operatori sanitari devono accorgersi delle spie di un maltrattamento per segnalare la necessità di porre attenzione al caso."

Domenico Simone, membro del Cda Menarini, ricorda che questo progetto è stato fortemente voluto dall'azienda farmaceutica fiorentina: "Siamo perciò orgogliosi di sostenere un'iniziativa unica nel suo genere - spiega -, che rende l’Italia d’esempio per tutti gli altri Paesi e punto di partenza di un programma internazionale promosso dall’International Center for Missing and Exploited Children (ICMEC). Il nostro obiettivo è un’azione culturale e sociale che superi un vuoto formativo e crei un sistema che accolga e non ignori il grido di dolore o il silenzio di chi subisce e non può reagire: vogliamo prevenire storie di violenza sui bimbi che non vorremmo mai sentire”.

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