Firenze, 29 giugno 2014 - Vogliamo che ci sia una spiegazione chiara alla tragedia delle Cascine. La darà l’inchiesta giudiziaria che raccoglierà una mole di dati, le testimonianze, la ricostruzione della dinamica. Il fascicolo aperto è per omicidio colposo. Duplice. L’altra sera è morta zia Donatella, alle sette di ieri sera ha smesso di battere il cuore della picciola Alice. Ricordiamoci quell’immagine che abbiamo pubblicato in prima pagina della cronaca: il passeggino sommerso, e travolto. Ingoiato dal ramo, grosso quanto un albero, del bagolaro, venuto giù all’improvviso come un mostro che allunga i tentacoli per rapire per sempre la gioia e la spensieratezza di una serata passata al parco da una famiglia. Le Cascine non devono far paura: questo è un diritto dei fiorentini. Il parco, così come lo avevano inteso la famiglia Mugnaini e le tante persone che c’erano l’altra sera, è amico e tale deve restare. Ma la fiducia nell’amico si ha se c’è sicurezza.

Ma le Cascine sono sicure? Il sindaco Nardella giura di sì. E se ne assume la responsabilità. I controlli ci sono stati, ha detto, e sono in costante aumento. E ci saranno ancora. Ma è vero, e lo sottolineiamo, che si può e si deve fare sempre meglio specialmente se in ballo c’è la tranquillità di migliaia di persone che frequentano ogni giorno il parco (semmai si potrebbe utilizzare le competenze della vicina facoltà di agraria). Ora aspettiamo i risultati dell’indagine giudiziaria. Vogliamo sapere perché. In nome di Alice, della zia e di quella gioia spezzata in una notte abbuiata. Sicuramente non dal fato.