Firenze, 27 giugno 2014 - E’ SUONATO l’allarme, in via Pratese. Ma non è bastato a farli fuggire, anzi. Avevano messo in conto che la sirena facesse il suo dovere e loro non si sono fatti trovare impreparati.

ERANO in cinque: il primo, armato di un mazzuolo, ha aperto il varco sfondando la vetrina, gli altri quattro lo hanno seguito a ruota, ognuno con il suo compito. Ovvero: una moto a testa, una bestia da corsa ammansita, pronta a ruggire non appena vien girata la chiave, da prendere per le corna e accompagnare verso una rampa che portava al furgone, a porte spalancate, pronto a fuggire. Due minuti. Tanto, secondo i filmati rimasti impressi nell’impianto di videosorveglianza della concessionaria, hanno impiegato a caricare due Ducati 1199 Panigale S (valore 25mila euro l’una), una Ducati 899 Panigale (16mila euro) e una Ducati Corsa Evo, usata ma con una valutazione che s’aggira intorno agli 11mila euro. Erano le 2.20 della notte tra martedì e mercoledì. «E’ la prima volta che subiamo un furto del genere. Mai successo», dicono presso il rivenditore dell’Osmannoro.

E’ STATO un furto su commissione, e se non sapevano già a chi portare il bottino, di sicuro avevano un’idea ben precisa. Tecnica semplice, ma ben oliata, a giudicare dal risultato ottenuto. Nel poco tempo a loro disposizione si sono tuffati sulle prede e le hanno spinte fuori. Sapevano pure che oltre all’allarme c’erano pure le telecamere.

C’È UN MERCATO nascosto, parallelo a quello ufficiale, che avvolge il mondo delle superbike. E chi ha rubato le quattro moto sapeva già cosa farsene o dove piazzarle. Quasi sicuramente, la loro destinazione è all’estero. Quasi sicuramente verranno smontate, pezzo per pezzo. I componenti delle moto nuove — costosissime e potentissime — potrebbero quindi essere rivenduti per nuovi, non soltanto su internet, ma in particolari nicchie di appassionati (o veri e propri fanatici) della casa di Borgo Panigale. Così come quelli usati potrebbe essere rimontati su telai “puliti”, per dare vita a moto libere di circolare, in Italia ma anche altrove.

IL TRAFFICO di superbike non è nuovo agli investigatori di tutto lo stivale. Basta digitare «furto Ducati» su un motore di ricerca su internet e si aprirà un mondo fatto di colpi analoghi a quello avvenuto l’altra notte all’Osmannoro. Seguendo i precedenti, emerge che operano quasi sempre bande di stranieri — provenienti dall’Est Europa, in particolare — che arrivano nel punto scelto per il furto appena qualche ora prima di entrare in azione. «Studiano» l’obiettivo quanto basta, poi colpiscono. Non servono particolari competenze criminali, ma piuttosto una buona conoscenza della merce. Devono insomma sapere cosa prendere. L’altra notte hanno scelto “bene”, non a caso.