Firenze, 14 giugno 2014 - Anche i volontari delle Misericordie e dei gruppi Fratres di Firenze hanno fatto parte delle circa sessantamila persone si sono ritrovate in piazza San Pietro per il raduno del Movimento delle Misericordie e dei gruppi di Donatori di sangue "Fratres" d'Italia. Hanno dato la propria adesione circa 400 Associazioni con quasi 20.000 confratelli, cui si aggiungono 320 Gruppi Fratres con oltre 9.700 donatori. A loro si unirà nella celebrazione dell'evento anche papa Francesco.

Una ricorrenza che Firenze sente in maniera particolare, dal momento che nel novembre 1992 le Misericordie si riunirono, per la prima volta nella loro storia, in Convegno Mondiale proprio a Firenze - città della sede principale - con la partecipazione di oltre 200 delegati provenienti da 40 Paesi.

Oggi la Confederazione riunisce oltre 750 Misericordie (arciconfraternite, confraternite e fraternite). Gli associati o aderenti sono circa 670.000, più di centomila aderenti sono impegnati in opere di carità in tutta Italia. La Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia, trae origine dalla Federazione fondata nel 1899 a Pistoia, ove si svolse il Primo congresso nazionale delle Misericordie. Il primo presidente nazionale fu il conte Cesare Sardi di Lucca. L'attuale presidente è Roberto Trucchi.

PAPA FRANCESCO: IMITIAMO L'ESEMPIO DI GESU'

"Siamo tutti chiamati a lasciarci coinvolgere dai travagli umani che ogni giorno ci interpellano". Lo ha detto il Papa alle Misericordie e Fratres, invitando: "imitiamo Gesù: egli va per le strade e non ha pianificato né i poveri, né i malati, né gli invalidi che incrocia lungo il cammino; ma con il primo che incontra si ferma, diventando presenza che soccorre, segno della vicinanza di Dio che è bontà, provvidenza e amore". I circa 60 mila in piazza hanno atteso l'arrivo di papa Francesco pregando e cantando. Tra i brani intonati, "Jesus Christ Superstar" e "Emanuele".

IL CARDINALE BETORI: LA CARITA' DELLE MISERICORDIE VIVE NEL DIALOGO

Prima del discorso del Papa, ha rivolto il suo saluto l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, che in quanto arcivescovo della città dove sono nate le Misericordie ben 770 anni fa, nel 1244, è "primo capo di guardia della capitaneria di Firenze". Il cardinale Betori ha ricordato che le Misericordie furono fondate da "san Pietro da Verona, detto anche san Pietro martire" perché morì lottando contro la eresia dei catari. L'arcivescovo di Firenze ha inoltre sottolineato come quella vissuta dalle Misericordie è "una carità non gelosa" che non vive "nella separatezza, ma nel dialogo con gli altri volontari e con la società civile". "Non è solidarismo - ha commentato il cardinale Betori - questa è fede".