Firenze, 29 maggio 2014 - Fu Enzo Baschini l'autore dell'agressione al cardinale Betori il 4 novembre 2011 in curia a Firenze: quella sera l'arcivescovo venne minacciato con una pistola e il suo segretario, don Paolo Brogi, ferito con uno sparo. E' vergato nero su bianco nella motivazione della sentenza dove si legge che "quanto emerso dal processo costituisce un logico, coerente, valido compendio indiziario in base a cui riconoscere in Elso Baschini l'autore dell'aggressione avvenuta in curia". Motivazione che comunque rileva ''l'assenza del movente''. Baschini, 76 anni, e' stato condannato a 12 anni di reclusione. Originario di Udine e da tempo residente a Firenze, Baschini era gia' conosciuto alle forze dell'ordine: la sua prima rapina risale agli anni Settanta.
 

Riguardo il movente, secondo i giudici ''non sono state chiarificatorie'' nemmeno le dichiarazioni di uno degli accusatori di Baschini, il suo ex amico Mohamed Kahoul Toufik, che parlo' di un ''sentimento di rabbia'' di Baschini ''nei confronti dei preti'', di mire sul patrimonio devoluto da un'anziana alle istituzioni religiose e dell'intenzione di Baschini di compiere un furto in curia, dove erano custoditi oggetti preziosi. Nella sentenza si spiega che ''il silenzio tenuto da Baschini'', che si e' sempre dichiarato innocente, ''non aiuta a fare chiarezza, cio' pero' non toglie valenza al contesto probatorio offerto nell'istruttoria dibattimentale, giacche' caratterizzato da un alto grado di razionalita' e, quindi, dalla certezza processuale che consente di attribuire all'imputato la condotta in contestazione come fatto proprio. Percio', diviene irrilevante l'assenza del movente''.